nostro inviato a Torino
«Adriano, mi raccomando, niente scherzi». Quando Silvio Berlusconi parla così, affidando una missione di calcio-mercato al suo più fidato collaboratore (dal '79 lavorano uno al fianco dell'altro), Adriano, che è poi Galliani, vice-presidente esecutivo del Milan, sa di non poter sbagliare. E sul conto di Ronaldinho, da portare in rossonero entro l'estate prossima, è già a metà dell'opera. L'accordo con il diretto interessato, e cioè con Roberto de Assis, fratello e agente del brasiliano, è perfezionato in ogni suo dettaglio, economico e commerciale (sfruttamento dell'immagine rilasciata alla società di Dinho) e custodito in duplice copia dalle parti. La cifra è quella già finita sui giornali: 8,5 milioni di euro netti l'anno per 4 anni lo stipendio garantito. Con un paio di premi-civetta in caso di scudetto (ecco la novità assoluta introdotta da Galliani per la prossima stagione) e di Champions league. Nessun timore della concorrenza interista. Alle parole spese dal presidente Massimo Moratti nei giorni scorsi, la replica del Milan non è una dichiarazione ma un invito pubblico e ufficiale, rivolto a Roberto de Assis, arrivato a Torino ieri mattina per far colazione nell'albergo del Milan con Galliani, Ancelotti, Bronzetti e alcuni brasiliani già conosciuti. La successiva presenza in tribuna d'onore, a Torino, è più di una delle tante frasi di circostanza pronunciate sull'argomento.
Il Barcellona, d'altro canto, sa perfettamente di non poter giocare su due tavoli, questa volta. Al presidente La Porta avrebbe fatto molto comodo l'offerta interista, disattivata dal colloquio di giovedì pomeriggio: «O Milan o Barcellona». Più chiaro di così. In cambio, Beguiristain, ds catalano, può chiedere ed ottenere dal Milan e da Galliani in particolare, una cortesia: nessun viaggio a Barcellona e nessuna trattativa pubblica fino a quando non si conclude l'impegno in Champions della squadra di Rijkaard. Semplice la spiegazione: Ronaldinho è alle prese con un infortunio, ma nel caso di superamento della semifinale contro il Manchester, può recuperare per la finale di Mosca, 18 maggio la data fatidica. E per quell'eventuale appuntamento, La Porta e Rijkaard, pretendono un ambiente incontaminato dalle polemiche e dalla distrazioni di mercato.
Galliani conosce alla perfezione le esigenze (ricordate il contenzioso con il Real Madrid ai tempi dell'interessamento verso Kakà?) ed è pronto ad adeguarsi senza correre alcun rischio. Il contratto stipulato dall'agente e fratello di Ronaldinho vale come un'assicurazione sulla vita. E su quello da metà maggio costruirà il trasferimento, scontato nella pratica, da definire con la società catalana. Non tanto nel prezzo ma nelle modalità. A rendere inevitabile lo sbocco, oltre alla volontà dell'interessato, altri due fattori: 1) i buoni rapporti diplomatici tra La Porta e Galliani; 2) la disponibilità dell'azionista Silvio Berlusconi a firmare l'assegno a copertura dell'esborso. Le cui dimensioni, secondo fonti spagnole, sono le seguenti: 20 milioni di euro la cifra di partenza del Milan, 30 quella del Barcellona. A metà strada l'intesa.
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