Venerdì sera, allarrivo da Siviglia, Riccardo Oliveira, il neoacquisto brasiliano del Milan, è stato ospite di Adriano Galliani e Ariedo Braida in una saletta riservata del Giannino. Al telefono si emoziona quasi quando gli passano Ancelotti per il benvenuto ufficiale nel gruppo, è allegro quando ascolta invece la voce squillante di Kakà che è in viaggio-studio a Praga con la moglie. È scortato da Roberto Assis, fratello di Ronaldinho, procuratore, identico al celebre fratello, qualche chilo di troppo arrotonda la sagoma. Tutti gli chiedono del genio del Barcellona e lui risponde tessendo le lodi del Milan: «Per noi brasiliani è un club molto affascinante», lasciando immaginare possibili sviluppi per il futuro, chissà.
Nella saletta riservata il telefono di Galliani continua a far sentire la musichetta del Milan. Precedenza a Berlusconi e Formigoni che fanno i complimenti per aver lasciato a Madrid Ronaldo, quindi a Leonardo che dal Brasile informa il vicepresidente vicario di un Ronaldo disperato per la svolta imprevista e negativa della trattativa. Non ne vuole sapere di restare a Madrid, il pubblico non lo sopporta, lui non sopporta metà della compagnia e con lallenatore non cè molto dialogo. Ronie, dopo un colloquio con Mjatovic, trasmette il seguente messaggio: al Real sono stizziti per lofferta troppo bassa, 15 milioni di euro, dopo lincasso ricco grazie alla cessione di Sheva. «Troppo tardi», commenta Braida. Sono passati da 30 a 28 milioni e non si sono fidati delle parole di Galliani ripetute a cena, anche a Capello e Galbiati incontrati al ristorante da Cisco. «Oltre quella cifra non andremo» la promessa, mantenuta. Pensavano di prenderli per il collo e invece ecco la via duscita, Oliveira del Real Betis. Che prima di mezzanotte si è infila in albergo per essere puntuale alle visite mediche, superate in modo brillante. I test di milanlab sono un passaggio chiave. Poulsen fu rispedito al mittente non per motivi misteriosi: fu Meesserman a sconsigliare lacquisto.
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