Roma - Il Vaticano aggiusta il tiro. Il portavoce della
Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha precisato oggi che non
tutti i commenti o le dichiarazioni di prelati sono riconducibili
automaticamente al Vaticano, che in quanto tale "manifesta rispetto
verso le autorità civili, che nella loro legittima autonomia hanno il
diritto e il dovere di provvedere al bene comune".
"Attribuzioni non opportune" "Non di rado -
ha spiegato padre Lombardi - i mezzi di informazione attribuiscono
al "Vaticano", intendendo con ciò la Santa Sede, commenti e punti di
vista che non possono esserle automaticamente attribuiti. La
Santa Sede, infatti, quando intende esprimersi autorevolmente usa
mezzi propri e modi consoni (comunicati, note, dichiarazioni)". "Ogni altro pronunciamento - ha affermato - non ha lo stesso
valore". "Anche di recente - ha aggiunto padre Lombardi - si sono
verificate attribuzioni non opportune. La Santa Sede, nei suoi
organi rappresentativi, manifesta rispetto verso le autorità civili,
che nella loro legittima autonomia hanno il diritto e il dovere di
provvedere al bene comune".
Englaro, ronde e Usa La precisazione di padre Lombardi riguarda dichiarazioni
rilasciate su vicende italiane o internazionali, dal caso Englaro a
giudizi sulla nuova amministrazione Usa fino al decreto di ieri sulle
ronde, da autorevoli rappresentanti della Santa Sede, talvolta
capi-dicastero, che tuttavia non possono essere assimilati - ha
spiegato il portavoce - al Vaticano come entità complessiva.
Talvolta la confusione avviene anche con l’Osservatore Romano.
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