Nella spazzatura made in «Repubblica» finisce Licia Ronzulli (nel tondo). La neoparlamentare europea del Pdl è tirata in ballo da Barbara Montereale che la definisce «organizzatrice della logistica» a Villa Certosa, che «decide chi arriva e chi parte» e che «smista nelle varie stanze». Versione che sorprende non poco Licia Ronzulli e che in una nota stampa ridimensiona: «In occasione di vacanze, sono stata ospite a Villa Certosa con mio marito e ho avuto modo di collaborare con il presidente Silvio Berlusconi nellaccoglienza degli invitati: politici, imprenditori, amici». Tutto qui. Una collaboratrice in più, una mano in più allo staff che organizza larrivo e la sistemazione degli ospiti. Ma per «Repubblica» va infangato anche questo «aiutino». E, allora, Licia Ronzulli, classe 1975, responsabile del coordinamento delle professioni sanitarie allinterno dellIrcss dellIstituto ortopedico Galeazzi di Milano, viene di fatto dipinta come fosse una smistatrice di ragazze «nelle varie stanze». Ovvia la decisione presa da Licia Ronzulli «a seguito di dichiarazioni apparse di adire alle vie legali nel caso in cui il mio nome fosse utilizzato in contesti impropri e irrispettosi della realtà e della mia storia personale e familiare». Quella «storia» che vede Licia impegnata (in silenzio) sul fronte del volontariato e che le ha dato la possibilità di venire a contatto con realtà, spesso difficili nel Bangladesh.
Un progetto per la cura delle malformazioni e deformità cranio facciali anche in altri Paesi in via di sviluppo che ieri è stato cancellato dalla «storia personale» di Licia Ronzulli per dare aria sulle colonne di Repubblica a una versione dei fatti davvero singolare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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