Jacopo Casoni
da Monza
Da una parte Colin McRae, campione di rally e protagonista di un leggendario videogioco, dall'altra Valentino Rossi da Tavullia, uno che di solito guida una moto, anche se sembra un onnivoro di adrenalina motoristica da qualunque mezzo provenga. Certo, il Rally Show di Monza è una gara atipica, che non può esaltare le qualità di uno specialista come lo scozzese, ma l'altro, nonostante il rally sia una passione che ama coltivare, di lavoro guida pur sempre una moto. Finisce con il Dottore vittorioso con 1 e 4 decimi sul rivale, nonché amico e idolo.
L'ennesima magia. Stavolta le ruote sono due in più dell'abituale, ma il risultato non cambia. In realtà, Valentino ha vinto il Master's Show, una gara di esibizione che si disputa con scontri a eliminazione diretta. Il rally vero e proprio se lo è aggiudicato Rinaldo Capello, trionfatore della scorsa edizione, di due 24 Ore di Le Mans e specialista della guida su pista. Ma Rossi è lì, secondo a 5 e mezzo e può dire di aver vinto una prova speciale in più dell'avversario (4 contro 3, ndr).
La domenica di Valentino è stata perfetta: due vittorie nelle ultime due tappe e 3 su 3 negli scontri diretti. «Oggi sono andato molto forte - commenta a fine giornata -, ma gli 8 secondi abbondanti che ho perso sabato da Capello erano troppi da recuperare in due speciali». Poi, stuzzicato dalle considerazioni sulla sua versatilità e la voglia di provare nuove esperienze con mezzi differenti dalle moto, il pesarese chiarisce le sue priorità. «Per me questa è una vacanza, lo faccio per divertirmi. Adesso che la stagione è finita posso permettermelo, ma durante il mondiale non lo farò».
Il discorso Ferrari è inevitabile. Monza è un circuito in cui tutto, dalla pista ai muri di recinzione alle tribune, parla di un amore travolgente per la Rossa. E Vale non si sottrae. «Nuovi test? Non c'è ancora nulla di definito». Montezemolo sostiene che l'approdo di Rossi a Maranello sia possibile, a patto che Valentino abbia la prospettiva di gareggiare per vincere. L'interessato lo rassicura: «Io ho corso sempre per vincere; è l'unico modo che conosco di fare le corse». Poi, da ultimo, il tema della modalità dei test: meglio provare su una pista diversa dal Mugello o da Fiorano, oppure girare in compagnia di un altro pilota per poter avere dei riscontri? «Se si dovesse decidere di approfondire l'argomento Ferrari, sarebbe un lavoro lungo e un discorso molto articolato. È chiaro che dovrei anche stare in pista con altri piloti».
Un'altra domenica da Valentino, quindi. Vittoria, anche se non completa, spettacolo e un abbraccio quasi soffocante dei tantissimi tifosi.
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