Nanni Scaglia
da Phillip Island
È una pista magica per Valentino Rossi, che a Phillip Island vince ininterrottamente dal 2001, per un totale di sette trionfi in nove Gp disputati. Logico, quindi, che le aspettative del campione siano altissime. «Qui bisogna prendere tanti punti» aveva detta alla vigilia Valentino, senza sbilanciarsi in un pronostico, ma facendo chiaramente capire di puntare al successo. «È un circuito fantastico, completamente differente da tutti gli altri, con curve molto veloci che esaltano il mio stile di guida e qui ho conquistato i due mondiali più importanti della mia carriera».
L'inizio, però, non è stato altrettanto esaltante, con Valentino costretto a litigare con la messa a punto della moto. «Ho problemi in entrata di curva - ha detto dopo l'ottavo posto -, la moto si muove troppo sul posteriore: era già successo il venerdì in Malesia». Un inconveniente che, probabilmente, non gli impedirà di lottare nuovamente per la vittoria, anche se Rossi non crede che a Phillip Island andrà in scena una replica della fantastica sfida di Sepang con Capirossi. «Qui vanno forte anche Hayden (secondo nel 2005, ndr) e Gibernau, che affronta questa gara molto motivato: sarebbe importante riuscire a mettere lo spagnolo tra me e qualche rivale per il titolo».
Ecco quindi che Sete potrebbe diventare un prezioso, quanto inaspettato alleato di Valentino, che a Phillip Island ha l'opportunità di superare Pedrosa in classifica generale, staccato di soli quattro punti da Rossi, e da sempre in grande difficoltà sul tracciato australiano. Nella prima giornata di prove Daniel è andato pianissimo, cercando anche di non forzare il ginocchio destro ferito in Malesia.
È, dunque, soprattutto Loris Capirossi il vero favorito a salire sul gradino più alto del podio. Il campione della Ducati temeva il freddo di Phillip Island, ma la ventina di gradi sull'asfalto sono più che sufficienti per scaldare le sue Bridgestone. E così Loris vola, e con il compagno Gibernau sogna una fuga a due colorata di rosso. «Siamo messi bene - si frega le mani Loris - e conto molto sul mio polso destro e sulla mia manetta. La mia Desmosedici è competitiva e, magari, io e Sete riusciamo anche a scappare».
Immancabile, infine, un commento firmato Rossi sul ritorno di Biaggi alle competizioni, in Superbike, con la Suzuki del team Alstare: «Ha fatto bene, perché qui nessuno gli avrebbe dato una moto competitiva e se fossi stato nella sua situazione avrei cercato un mezzo per provare a vincere. La Sbk è un altro mondo rispetto alla MotoGP, richiede un altro stile di guida, ma lui ha una moto per provare a vincere quel mondiale e vediamo se ci riesce».
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