Rossi ci ripensa e boccia Muslera

Smentita in un amen la «Delio Rossi-filosofia» fra poco vedremo scendere in campo al Massimino Marco Ballotta e non Muslera. È questa l’istantanea che regala la vigilia di Catania-Lazio, sfida che dice poco in funzione-campionato per i biancocelesti e che al contrario per i rossoazzurri equivale a una sorta di vincere o morire, pena il risucchio nella zona retrocessione. «Muslera è un ragazzo che ha avuto le sue opportunità», ha sentenziato ieri in sede di conferenza stampa il tecnico di Rimini. «È giovane, può sbagliare e bisogna lasciarlo tranquillo», ha poi aggiunto, non prima di svelare che «adesso ho deciso che Ballotta tornerà titolare, al futuro ci penseremo con calma al termine del campionato». Paterno o meno, il signor Delio boccia comunque il portierino sudamericano (del quale ha però anche sottolineato il carattere: «Altrimenti non sarebbe stato in grado di liberarsi dal peso dei 5 gol contro il Milan all’Olimpico») preferendogli uno che potrebbe fargli da padre così come il quarantaquattrenne di Casalecchio di Reno, recordman per anzianità in campionato e perfino in Champions League. Bisogna ammetterlo, l’esperienza di Ballotta regala più tranquillità alla retroguardia laziale che dovrà rimboccarsi le maniche al cospetto di Mascara e Spinesi e sarà costretta a disputare una gara col piglio della provinciale. «Vorrei sottolineare che non siamo ancora salvi e dobbiamo giocare la nostra gara», ha anche sottolineato il «sosia di Popeye» (così viene amabilmente disegnato l’allenatore della Lazio), che non ha risparmiato elogi all’omologo Walter Zenga: «Ha portato una scossa nel breve, ora bisogna vedere se dura. I valori in campo sono sempre gli stessi». Come a dire che il blitz è tutt’altro che facile da ottenere. Giocherà dunque Ballotta fra i pali, con Zauri e Silvestri schierati sulle fasce, mentre al centro della difesa Rozenhal sostituisce lo squalificato Siviglia e viene affiancato al brasiliano Cribari. Con Behrami e Firmani attanagliati dai guai fisici, le scelte di centrocampo appaiono così obbligate: Ledesma regista basso davanti alla difesa mentre Mutarelli, Dabo e Mauri ricopriranno gli altri ruoli della zona nevralgica del gioco. Inutile dire che le bocche da fuoco sono affidate all’accoppiata Rocchi-Pandev, con Tare in rampa di lancio e pronto a disputare uno scampolo di gara. L’unico dubbio di giornata è legato a Mauri, con Meghni in ballottaggio per la maglia. «Voglio il massimo impegno - ha dichiarato il tecnico biancoceleste -. Questa partita va inquadrata come una sfida fra contendenti dirette che inseguono la salvezza». Poi ancora: «Ribadisco questo perché sento in giro discorsi di disimpegno. La formazione di domani va inquadrata proprio in questa ottica. Non si può parlare di turnover, non lo faccio mai, schiero sempre la miglior formazione possibile».
Infine il mercato.

Rossi ha cercato di attutire le paure del popolo biancoceleste, che vive nel dell’addio di elementi di spicco della rosa: «Behrami e Pandev? Secondo me non dovrebbero andare via e far parte del progetto, considerando anche la giovane età». Basterà il consiglio per farli restare a Formello? Agli astrologi di turno la sentenza.

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