Rossi: «La F1 resta lontana»

Benny Casadei Lucchi

nostro inviato a Campiglio

Monsieur Jean Todt è sempre uguale. Che si vinca o si perda. Anche quest’anno dopo le batoste del 2005; anche stavolta con i contratti in scadenza, il suo e quello di Schumi. «Al momento opportuno vi farò sapere le mie decisioni, per ora Maranello è per me l’unica cosa che conti e poi, oggi, penso solo che dobbiamo e dovremmo tornare al vertice e che i dati della galleria del vento e le prestazioni del motore sono incoraggianti».
Se Schumi che mette sotto pressione la Rossa viene liquidato con uno sbrigativo «non ci ha criticato, ha solo parlato degli errori commessi assieme, 99 resta, 1% va via? Siete voi che vi concentrate solo sull’1%...», se il neo acquisto Massa, gestito da suo figlio Nicholas, viene presentato con una battuta («avrà molta pressione da voi, spero che il suo manager sia all’altezza»), è invece il tormentone Rossi quello da cui Todt non riesce a scappare. Anzi. Per la prima volta annuncia: «Sì, nei prossimi mesi Valentino farà altre prove con noi... A lui piace mettersi sotto esame in F1 e a noi fa piacere vederlo guidare la Ferrari. Non so ancora dire se un giorno lo vedremo in gara, ci mancano ancora degli elementi... Ma se accettiamo di far provare Rossi con la Rossa è solo perché riteniamo che lui abbia il potenziale per farlo. D’altra parte, è un grande campione, ha un talento che gli permetterebbe di fare bene anche con le F1. Ma tra il fare bene e vincere dei Gp c’è un mondo di distanza...».
La stessa che sembra restare tra Valentino e la Formula 1, almeno guardando la situazione dalla prospettiva del motociclista che prende ancora tempo: «Essere benedetto dal numero uno è importante - si è affrettato a dire ieri Rossi, ringraziando Schumi -, ma la Formula 1 è una cosa ancora molto lontana. Per ora resto assolutamente un pilota di moto. Quest’anno correrò ancora con la Yamaha e forse anche in futuro. Vedremo».


Anche se Todt, pur di vederlo in Ferrari, è arrivato persino a qualche dichiarazione «osé»: «Ho letto che mi sarei arrabbiato perché a un test si è presentato in bermuda. Per me Valentino può venire da noi anche in mutande».
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