Rossi, inseguimento a Le Mans «Mi dovrò inventare qualcosa»

Rossi, inseguimento a Le Mans «Mi dovrò inventare qualcosa»

da Le Mans

Quarto, con il compagno di squadra al primo posto e il primatista in classifica generale al secondo: viste così, le prove di Valentino Rossi sono state piuttosto deludenti. «Bisognerà inventarsi qualcosa - commenta un po' sconsolato -. Come ho sempre fatto negli ultimi dieci anni correrò per vincere, ma, realisticamente, la vedo dura. L’obiettivo è il podio, ci servono punti perché il campionato è lungo».
Difficile sentire Rossi parlare in questo modo, così come è difficile pensare che oggi si limiterà a una gara in difesa. Perché, analizzando con più attenzione i dati delle prove, si scopre che Valentino non è poi messo così male e rispetto a venerdì la situazione è decisamente migliorata. Inoltre, la prestazione di Colin Edwards, per la prima volta in pole nella sua carriera, fa comunque sperare il campione di Tavullia.
«Colin è stato bravo e veloce in tutti i turni di prove: significa che la M1 è competitiva. Abbiamo analizzato attentamente tutti i dati e nel warm up proveremo una messa a punto differente. Il mio passo non è tra i migliori, mentre Stoner è secondo ed è quello più costante: sarà un rivale tosto fino all’ultima gara. Saranno molto importanti la partenza e i primi giri: Stoner, Edwards e Hopkins sono molto veloci, mentre a me manca qualche decimo».
Insomma, Rossi sembra in difficoltà, ma Edwards e Hopkins, quinto sullo schieramento, sembrano alla portata di Valentino, così come il sorprendente Carlos Checa con la Honda, terzo e sempre a suo agio a Le Mans. Chi invece fa veramente paura è Stoner, il dominatore di tre delle prime quattro gare, in testa al mondiale con quindici punti di vantaggio su Rossi. Se qualcuno era convinto che l’australiano aveva dominato in Cina solo grazie al super motore della Ducati da sfruttare in rettilineo, dovrà ricredersi: a Le Mans non ci sono dritti, eppure Casey è costantemente veloce. Mentre il compagno di squadra Loris Capirossi litiga con l’erogazione della potenza e sprofonda in quindicesima posizione - «la Ducati mi deve dare una mano dopo tutto quello che ho fatto in questi anni», tuona Loris -, Stoner non sembra avere punti deboli. E mostra una sicurezza impressionante.
«La Desmosedici va benissimo in ogni parte della pista - dichiara senza problemi -, è forte in frenata e veloce in curva. Le gomme Bridgestone sono competitive: si può provare a vincere anche a Le Mans».
Lo dice come se niente fosse e con la stessa naturalezza aggiunge: «Non sto facendo niente di particolare: ho solamente trovato una squadra di alto livello e moto e gomme che si adattano a me».
Dovesse trionfare pure in Francia, allora diventerebbe veramente dura fermarlo. Rossi lo sa, ne è consapevole e con Daniel Pedrosa solo decimo, è in questo momento l’unico vero rivale di Stoner in classifica generale. Ecco perché, al di là delle dichiarazioni, difficilmente Valentino si accontenterà, si limiterà a una tattica in difesa.

Tante volte in passato Rossi in gara è stato molto più efficace che in prova e c’è la possibilità che possa essere così anche oggi in Francia. Ci vorrà però il miglior Valentino Rossi per ribaltare una situazione tutt’altro che semplice.

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