Ex caserma Gavoglio al Lagaccio, ex caserma di Carignano, Forte Begato, fabbriche dismesse e i paesini dellentroterra: alla fine quei siti non sono stati scelti per la «kollokazione» dei 345 extracomunitari. Anche se, proprio mercoledì scorso, lassessore comunale Bruno Pastorino in consiglio provinciale, nella sua bivalente veste di consigliere vendoliano, aveva detto che gli immigrati dovevano andare a popolare lentroterra. In ogni caso, il costo totale per la ristrutturazione dei locali previsti sarà di 370mila euro, ai quali bisognerà aggiungere quelli per il mantenimento dellospitalità che durerà sei mesi. Unaltra «botta» che potrebbe essere di oltre 600mila euro. «Dopo la raccolta di firme che avevamo pensato contro lidea Carignano - ha spiegato il capogruppo pdl in regione Matteo Rosso - con Gianni Plinio e altri amici organizzeremo una raccolta di firme a Quarto, Marassi e Sampierdarena, per evitare che gli immigrati vengano smistati in zone popolose e vicino alle scuole. Siamo pronti a banchetti e barricate». E, stavolta i banchetti ci saranno davvero, visto che - a differenza di quella su Carignano annunciata dal Secolo XIX e incautamente presa per buona - la notizia è vera.
«La giunta comunale è costituita da irresponsabili - aggiunge Plinio - con la loro sconsiderata decisione di ospitare gli immigrati allinterno di quartieri popolosi e vicino alle scuole, rischiano di innescare pericolose reazioni da parte dei residenti. Istituiremo anche una serie di presidi e faremo volantinaggio nelle zone interessate. Lunica persona seria che aveva mostrato equilibrio era stato il Prefetto Musolino, il quale aveva proposto di ospitare gli immigrati a Forte Begato».
«Mi sembra che la giunta comunale su un problema serio - spiega il senatore Giorgio Bornacin - stia giocando sempre con la sua solita ideologia comunista. A parte il sito di Quarto che è una follia, anche a Sampierdarena esistono già adesso gravi problemi di sicurezza con le bande giovanili e di criminalità extracomunitaria, oltre che di prostituzione. Quindi chiederò un incontro con il Ministero dellInterno perché dialoghi con decisione con il Comune di Marta Vincenzi. Si devono scegliere collocazioni non punitive e non pericolose per i cittadini genovesi».
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