Rotary tra malelingue e luoghi comuni

Rotary tra malelingue e luoghi comuni

Illustre dottor Lussana, mi permetto di scriverLe nella mia qualità di Governatore del Rotary International Distretto 2030 che comprende 84 Club in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta per un totale di circa 5200 iscritti. Da tempo ho notato con soddisfazione mista a piacevole sorpresa che nelle pagine di Genova del Giornale da Lei magistralmente diretto compaiono notizie e commenti su alcune manifestazioni e/o iniziative del Rotary sul nostro territorio ligure.
Riuscire a far conoscere all’opinione pubblica ciò che fa un’organizzazione non governativa a livello internazionale, nazionale e locale, organizzazione che ha festeggiato tre anni fa i cento anni dalla fondazione, dovrebbe essere compito che i mezzi di informazione dovrebbero svolgere anziché ignorarne del tutto l’esistenza o peggio riportarne i negativi «luoghi comuni».
Non è mia intenzione in questa occasione di parlarLe del Rotary, della sua filosofia, dei suoi progetti realizzati e di quelli in fase di realizzazione ma desidero solo segnalarLe i risultati di un recente studio del Financial Times, fonte attendibile e quanto mai obiettiva, sulle organizzaioni non governative con attività di parternariato ove il Rotary International è stato classificato tra le prime cinque fra 550 in tutto il mondo.
Questo studio è apparso su un supplemento dal titolo «Corporate Citizenship and Philantropy» (www.ft.com/reports/philantropy2007). Credo che questa segnalazione possa tornare utile a Lei e ai suoi collaboratori e possa costituire anche un punto di riflessione sulla sentita esigenza della società civile ad affrontare direttamente e cercare di risolvere i numerosi e gravi problemi che affliggono tutt’ora l’umanità.
Non è un caso se l’ex segretario dell’Onu Kofi Annan, in occasione del 60° anniversario della costituzione dell’Onu, ha dichiarato che la governance mondiale non è solo appannaggio dei governi e che la partecipazione di attori esterni agli Stati rafforza la democrazia e ridefinisce il multilateralismo.
La saluto cordialmente

Caro Canepa, grazie a Lei per la segnalazione e per darci modo di tornare sull’argomento. È vero, i Rotary, come altre meritevoli associazioni, troppo spesso vengono liquidati come quelli col nasino all’insù, gli snob delle feste. Malelingue, in molti casi. Superficialità in altri. Ma quel che conta, è che poco spazio viene riconosciuto alla loro azione. Proviamo insieme a cambiare strada.


Chiaramente non tutte le iniziative potranno ottenere notevole pubblicità, anche perché alcune saranno rivolte principalmente all’interno del sodalizio, ma l’importante è non rinunciare mai a provare la carta della comunicazione. Noi siamo qua.
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