Cultura e Spettacoli

Da Rothko a Pollock: l'arte americana al Mart

Tornano al Mart di Rovereto i capolavori della Phillips Collection. Da John Sloan ed Arthur Dove, da Jackson Pollock a Mark Rothko: un percorso tra gli artisti che hanno imposto l’originalità di uno stile americano, tagliando con forza i ponti con la cultura europea

Da Rothko a Pollock: 
l'arte americana al Mart

Rovereto - Tornano al Mart di Rovereto i capolavori della Phillips Collection. Dal 5 giugno al 26 settembre con la mostra Arte Americana 1850-1960 saranno allestite oltre cento opere, tra cui quelle di artisti come John Sloan, Arthur Dove, Stuart Davis Adolph Gottlieb, Philip Guston, Jackson Pollock, Robert Motherwell, Clyfford Still, Mark Rothko.

Uno sguardo sull'arte made in Usa Il nuovo appuntamento espositivo, che sarà illustrato a Roma in una conferenza stampa il 15 aprile, è volto a diffondere una conoscenza più approfondita dell’arte americana in un arco storico, dalla seconda metà dell’800 secolo ai primi sessanta anni del ’900, ancora poco noto al grande pubblico. La mostra presenta infatti le opere di artisti famosi, quali Edward Hopper e Georgia ÒKeeffe, che per primi hanno imposto l’originalità di uno stile americano, tagliando con forza i ponti con la cultura europea.

La forza dell'action painting Un’identità culturale che si rafforza nel corso dei decenni per esplodere, nel secondo dopoguerra, nella fase più radicale dell’action painting, grazie a numerosi autori di grande potenza narrativa, capaci di proporre un autonomo registro espressivo, lontano dalle esperienze artistiche europee e allo stesso tempo ricco di suggestioni legate alla vita americana nel drammatico conflitto tra la campagna e la crescita delle metropoli. Si tratta di immagini che propongono un paesaggio sociale e culturale ancora del tutto inedito in Italia, impegnata nello stesso periodo prima nella gara delle avanguardie e poi, nel corso degli anni ’30 e ’40, in una difficile battaglia contro le difficoltà politiche del fascismo.

Il confronto è dunque l’occasione per un’inedita e documentata verifica sulle diversità culturali che hanno caratterizzato i due paesi e di una riflessione sui risultati che, dopo la seconda guerra mondiale, hanno assegnato alla tradizione artistica americana un ruolo di riferimento incontrastato per tutta l’arte mondiale.

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