nostro inviato a Saint-Vincent
Tessera Dc numero 1 per Silvio Berlusconi: gliela regala Gianfranco Rotondi, una tessera d'oro con tanto di custodia. «Il nostro statuto prevede il doppio tesseramento - precisa il segretario - e in più gli diamo anche un seggio onorario nel direttivo». Due date sono incise sulla targhetta: «Il 1948 - spiega Rotondi - quando la battaglia per la libertà fu sostenuta dalla Democrazia cristiana di De Gasperi, e il 1994 quando fu sostenuta da Berlusconi».
Tutti in piedi nel salone dell'hotel Billia, Sil-vio Sil-vio, l'unico che resta seduto è lui, forse in ossequio alle parole con cui Rotondi aveva cominciato a parlare: «Restate tutti al vostro posto, non sia mai che una festa Dc si concluda togliendo una poltrona a chi l'ha occupata».
Accoglienza calorosissima per il leader del centrodestra. Berlusconi è conquistato dall'oratoria di Rotondi. I due parlano del futuro della coalizione, il segretario Dc ripropone il modello Balena bianca: «La Dc non era un partito ma la somma delle correnti che lottavano tra di loro senza però mettere mai in discussione gli obiettivi comuni». Il presidente di Forza Italia rilancia l'idea di federazione: «Al governo avremmo potuto fare molto di più senza gli ostacoli posti dai partiti minori. I tempi per sciogliere le diverse organizzazioni non sono maturi ed è impossibile pensare a un partito unico. Anche Forza Italia si è secolarizzata prendendo piccole quote di potere locale.
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