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Il "rottamatore" Renzi a cena a casa del premier "Per Firenze vado ad Arcore anche tutti i giorni"

Il sindaco di Firenze ha cenato ieri con il Cavaliere ad Arcore e ha spiazzato tutti. Anche i pregiudizi: "Per la mia città io vado ad Arcore tutti i giorni". Polemiche per la scelta della luogo. Bersani: "Sarebbe stato più giusto Palazzo Chigi"

Il "rottamatore" Renzi a cena a casa del premier 
"Per Firenze vado ad Arcore anche tutti i giorni"

Roma - Il "rottamatore" Renzi per la sua città farebbe di tutto. L'ultima dimostrazione di questa abnegazione nei confronti della causa si è manifestata ieri a cena. In una località particolare: Arcore. Ma il sindaco di Firenze non ha badato alle critiche che, come avrà sicuramente previsto, gli sarebbero piovute addosso. Perché, come lui stesso ha detto, "per la mia città, quella per la quale ho giurato sulla Costituzione di fare bene il mio lavoro, io vado ad Arcore anche tutti i giorni se serve". Se il premier gradirebbe la quotidiana presenza in casa sua del giovane rampante del Pd non è dato sapere.

Pioggia di critiche Quello che è certo è che all'interno del partito di Bersani si sono levate puntuali le critiche. "Fossi fiorentino e segretario del Pd mi incazzerei" ha tuonato Gavino Angius, dirigente Pd, che poi ha rincarato la dose: "Ieri si sono incontrati ad Arcore, regno del bunga bunga, perché il geniale rottamatore doveva chiedere a Berlusconi dei finanziamenti per Firenze. Non importa che il suo partito, il Pd, chieda le dimissioni di Berlusconi ormai da tempo".

Firenze nel cuore No, a Renzi infatti questo non importa. Gli sta a cuore solo la sua amministrazione. Per questo, la cena con il premier ha trattato questioni concrete che riguardano Firenze. "Ho chiesto al presidente del Consiglio di mantenere gli impegni che il Pdl si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale" scrive sulla bacheca del suo profilo Facebook Renzi. Che poi, rettificando le "ricostruzioni molto divertenti dei giornali" aggiunge: "Berlusconi non mi ha detto che gli assomiglio, né abbiamo parlato di rottamazione. Qualcuno mi ha detto che non dovevo andare ad Arcore. Se il premier riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell’ospitalità".

Bersani tuona "Lotterò fino all’ultimo giorno di campagna elettorale perché il centrosinistra torni a vincere - ha detto Renzi- e lo farò giocandomi fino in fondo, ma non sarò mai tra quelli che vivono di nemici e che gridano ai complotti. Finché il governo è guidato da Berlusconi, io parlo con lui e con i suoi ministri. Anche quelli con cui faccio una fatica terribile". L'educazione e gli sforzi di Renzi sono quantomeno da apprezzare. Chi invece non ha molto apprezzato la scelta della location della cena è il segretario del Pd Bersani. "A mio gusto sarebbe stato meglio Palazzo Chigi se si trattava di discutere di un problema di Firenze - ha commentato Bersani -.

Non è vietato per un sindaco incontrare il presidente del Consiglio ma esistono delle sedi, sennò si può capire male". 

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