Un polo dell'alta formazione artistica musicale e coreutica in arrivo a Rozzano. È il progetto lanciato dal ministero per l'Università e la Ricerca che ieri ha messo attorno a un tavolo nella sede del Comune appunto, il Commissario straordinario per la Riqualificazione delle periferie Fabio Ciciliano, i rettori degli atenei lombardi e i rappresentanti dei centri di ricerca, oltre al sindaco Mattia Ferretti.
Il Ministro Bernini ha espresso la volontà di sviluppare un polo universitario, di ricerca e di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Afam) pienamente integrato con il territorio, capace di generare nuove opportunità per i giovani e di sostenere processi di rigenerazione sociale. L'obiettivo è promuovere percorsi formativi decentrati, in particolare in ambiti come Scienze motorie, Arti visive, Design e Musica, e rafforzare la collaborazione con il CUS e con le realtà del terzo settore per una gestione condivisa e partecipata degli spazi. "Ogni attore coinvolto presenterà dei progetti da poter attuare nelle strutture che riqualificheremo", ha dichiarato il ministro. L'incontro si inserisce nel quadro degli interventi di recupero delle periferie che individua Rozzano, tra i territori prioritari per azioni di rilancio sociale e culturale, con particolare attenzione alla rigenerazione di aree degradate, al sostegno al terzo settore e alla promozione dell'inclusione, della coesione territoriale ed economica. Nell'ambito del decreto Caivano bis, destnati al territorio 15 milioni per la riqualificazione delle infrastrutture e circa 7 milioni per il Piano della riqualificazione sociale. L'amministrazione ha messo sul tavolo diverse opzioni per la realizzazione del polo universitario e formativo: il centro di Rozzano, inserito in un più ampio intervento di riqualificazione urbana di un'ex area commerciale in disuso e il centro multimediale di Cascina Grande, dove potrebbero essere costruiti nuovi edifici universitari accanto alle porzioni di cascina già riqualificati e oggi sede della biblioteca, di spazi espositivi e dell'osservatorio astronomico.
Il tutto rientra nel contesto della candidatura del comune dell'hinterland a Capitale Italiana della Cultura 2028. Rozzano si propone come laboratorio metropolitano di "cucitura" tra le case popolari e le aree residenziali, tra le tracce del passato operaio e le nuove generazioni, tra la cittadina e Milano. Con circa 41mila abitanti e una delle più alte densità di edilizia pubblica in Italia, Rozzano punta quindi a trasformare i caseggiati Aler, i cortili, i parchi in motori di un progetto culturale coraggioso.
La candidatura nasce in sinergia con il piano di rigenerazione "Caivano bis Modello Rozzano" un palinsesto di eventi e animazione culturale che si sovrappone alla rigenerazione degli spazi degradati e in stato di abbandono.