Rubata la cassaforte di Barbera Lo Schooner diventa anche un giallo politico-amministrativo

È sempre più fitto il mistero sullo Schooner, la discoteca bruciata in un incendio doloso due giorni dopo che il suo titolare, Tino Barbera, vi era morto colpito da una trave nel corso di una mareggiata. Il night che sarebbe dovuto entrare nel circuito «Smaila’s», la rete dei locali più esclusivi coordinati in tutto il mondo dallo show man Umberto Smaila, è finito poi al centro di un’inchiesta della guardia di finanza della Spezia, che vede indagati alcuni funzionari pubblici del Comune di Sestri Levante e di altre amministrazioni dello Stato. Una giallo politico-amministrativo in piena regola che sembra avvalorato dal più recente fatto di cronaca nera avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Due uomini, poi fuggiti a bordo di un’Audi, sono stati sorpresi con una cassaforte appena smurata proprio davanti al portone del palazzo in cui viveva Barbera. Gli uomini, per scappare, hanno abbandonato in strada il bottino che è stato recuperato dai carabinieri.

In zona però nessuno ha denunciato il furto della cassaforte, mentre sulla porta di casa di Barbera erano presenti segni di effrazione. I militari non hanno però potuto accertare in via definitiva che la cassaforte fosse del proprietario del locale, in quanto la moglie non era presente. Resta il giallo.

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