Lestrema sintesi di quanto accade tra Europa e Turchia, se vi fidate, è questa: cara Turchia, noi europei circa i diritti umani notiamo che da voi non è cambiato niente, maltrattamenti e torture continuano, le donne sono discriminate, i delitti d'onore e i matrimoni forzati sono come prima, il divieto di sciopero e di contrattazione pure, le minoranze sono discriminate, i non-musulmani pure, adesso snobbate pure il Papa: ma sappi, cara Turchia, che più di tanto non ce ne frega. L'unica discriminante decisiva, se davvero vuoi essere dei nostri, è che tu finalmente apra i tuoi porti alle navi di Cipro e che tu abolisca l'articolo 301 del tuo codice penale, quello che elimina la libertà di espressione con la scusa di non offendere l'identità turca. Suvvia, fai questo sforzo, ti diamo cinque settimane di tempo. Risposta: cara Unione, abbiamo fatto progressi economici e commerciali ed è l'unica cosa che v'importa; il problema cipriota è un problema politico nostro, non vi riguarda, non lo accettiamo come obbligo negoziale e quindi non rompete; non preoccupatevi neppure dell'articolo 301, che tanto lo usiamo di rado. Fine della sintesi.
Nota del curatore: se anche abolissero l'articolo 301, nel Codice turco, rimarrebbe comunque l'articolo 306 di cui non parla nessuno per quanto dica questo: chiunque chieda il ritiro dei militari turchi da Cipro, oppure dichiari che il genocidio degli armeni sia semplicemente esistito, va in galera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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