Il rugby azzurro ko pure con l’Argentina

Roma. La solita Italia, che promette e regolarmente smentisce. Dopo l’Australia, anche i Pumas conquistano Roma. Mezza Argentina basta per piantare la bandiera al Flaminio. Questa volta non ci sono alibi per Berbizier e i suoi. A differenza di otto giorni fa ci sono palloni a iosa da giocare ma l’Italia non li sfrutta. In mediana Griffen e Ramiro Pez sono un freno a mano. Prevedibili e soprattutto lenti. Consentono ai Pumas di anestetizzare una partita che nel primo tempo gli azzurri controllano sfruttando le punizioni con Bortolussi.
Bastava andare avanti così. E invece nella ripresa, la musica cambia e quando si tratta di spingere sull’acceleratore, il motore va fuori giri. Todeschini concede il bis dopo la meta della storia firmata contro l’Inghilterra. Poi tocca ad Avramovic che finalizza un pallone perso dagli azzurri in attacco.

Con colpevole ritardo Berbizier cambia la mediana. Scanavacca e Picone danno più brillantezza al gioco. Accorcia Stanojevic. Todeschini fissa lo score sul 23 a 16. Potevamo vincere. Abbiamo pagato i nostri limiti e giocatori dal rendimento incostante.

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