Enrica Suzzi
da La Spezia
Finalmente si gioca. Messe da parte decisioni prefettizie, ricorsi, minacce di far scendere in campo i ragazzi, polemiche tra presidenti e tra tifosi, Spezia e Genoa possono disputare la loro partita. Novanta minuti di gioco, ovvero quello a cui Soda e Perotti, i due allenatori, hanno semplicemente pensato in questi giorni. Novanta minuti importanti, però, che possono decidere una stagione. Cinque punti separano le due formazioni. Potrebbero scendere a due se arrivasse la decisione sul caso-Ghomsi. Quindi, ipoteticamente, gli aquilotti possono pensare a un sorpasso. Ecco, semplicemente, perché c'è tanta attesa attorno a questa gara. Che, invece, se vedesse i grifoni vincere, sancirebbe la fine dei giochi. Antonio Soda ha preparato questo lungo prepartita a porte chiuse, in silenzio stampa, lontano dai riflettori e dalle polemiche. Qualcosa, però, è trapelato. Per esempio, Vito Grieco, il capitano, ha problemi di pubalgia che lo hanno costretto a saltare alcuni allenamenti, compresa la partita contro la «Berretti» dell'altro giorno. Ma con tutta probabilità, l'ex centrocampista del Modena sarà regolarmente al suo posto: il faro del centrocampo spezzino tiene troppo a questa gara per saltarla. Rientrerà sicuramente il bomber Guidetti, dopo squalifica, mentre ancora perplessità sul modulo da schierare. Soda potrebbe dare fiducia ad Alessi, schierandolo così dietro le punte. Proviamo ad azzardare la formazione: Rotoli tra i pali, Bianchi, Fusco, Maltagliati e Gorzegno a comporre la linea difensiva; Ponzo, Grieco e Padoin a centrocampo; Alessi dietro alle due punte che sono Varricchio e Guidetti. Questa è un'ipotesi, ovviamente. Perché se Soda decidesse di puntare sul 4-4-2, verrebbe inserito Ciarcià sulla fascia sinistra, con Grieco e Padoin nella zona centrale del campo. Per lo Spezia, in silenzio stampa, parla solo il presidente Pino Ruggieri: «Finalmente si gioca.
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