Ruini: gli islamici rispettino le leggi italiane

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Andrea Tornielli

da Roma

L’Islam continua a essere al centro dell’attenzione dei vertici vaticani: al termine dell’Angelus di ieri Benedetto XVI ha rivolto un «cordiale saluto» ai musulmani che celebrano la conclusione del Ramadan e ha richiamato l’attenzione mondiale sulla tragedia dell’Irak. Mentre il cardinale Camillo Ruini, che venerdì scorso a Verona aveva parlato del risveglio dell’Islam, ha dichiarato che il fenomeno musulmano «non fa paura» alla Chiesa italiana ma che gli islamici devono rimanere «dentro la cornice delle leggi» del nostro Paese.
«Sono lieto di inviare un cordiale saluto ai musulmani del mondo intero che, in questi giorni, celebrano la conclusione del mese di digiuno del Ramadan», ha detto Papa Ratzinger al termine dell’Angelus, dopo aver ricordato il tema della missione. «A tutti rivolgo l’augurio di serenità e di pace!». Benedetto XVI ha quindi parlato della grave situazione nel Golfo: «Contrastano drammaticamente con questo clima gioioso – ha aggiunto – le notizie che provengono dall’Irak sulla gravissima situazione di insicurezza e sulle efferate violenze a cui sono esposti moltissimi innocenti solo perché sciiti, sunniti o cristiani». «Percepisco la viva preoccupazione che attraversa la comunità cristiana – ha detto il Papa – e desidero assicurare che sono vicino ad essa, come pure a tutte le vittime, e per tutti chiedo forza e consolazione. Vi invito, inoltre, a unirvi alla mia supplica all’Onnipotente affinché doni la fede e il coraggio necessari ai responsabili religiosi e ai leader politici, locali e del mondo intero, per sostenere quel popolo sulla strada della ricostruzione della patria, nella ricerca di equilibri condivisi, nel rispetto reciproco, nella consapevolezza che la molteplicità delle sue componenti è parte integrante della sua ricchezza».
Di Islam è tornato a parlare anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, nel corso di un’intervista in diretta trasmessa da «A Sua immagine», il programma domenicale di RaiUno. Il conduttore Andrea Sarubbi ha ricordato al porporato di aver citato nel suo intervento conclusivo di Verona il «risveglio dell’Islam». «La sfida rappresentata dal terrorismo internazionale, per quanto ardua e minacciosa – aveva affermato il presidente della Cei chiudendo il 4° convegno della Chiesa italiana – è infatti soltanto un aspetto di una problematica molto più ampia, che si riconduce al risveglio religioso, sociale e politico dell’Islam e alla volontà di essere di nuovo protagoniste sulla scena mondiale che accomuna almeno in qualche misura le popolazioni islamiche, pur con tutte le differenze e le tensioni che esistono tra di esse».
Sarubbi ha chiesto se le due identità, quella cristiana e quella musulmana, possono convivere. «Ho citato il risveglio dell’Islam e anche di grandi nazioni e civiltà come la Cina e l’India – ha risposto Ruini –. Tutto questo pone dei problemi di ordine sociale, politico ed economico e a noi cristiani un problema di ordine religioso, che si affronta attraverso il dialogo cordiale nel rispetto reciproco. Ho detto anche che in questo dialogo noi dobbiamo proporre con sincerità e chiarezza i contenuti e le motivazioni della nostra fede in Gesù Cristo». Il conduttore di «A Sua immagine» ha quindi domandato se l’Islam «fa paura alla Chiesa in Italia». «No, non fa paura – ha risposto il cardinale –, naturalmente deve stare dentro alla cornice delle leggi che riguardano tutti».


Ruini, sollecitato da un’altra domanda, è quindi tornato ancora sul tema dei cosiddetti «atei devoti», di coloro che difendono alcuni valori fondamentali e considerano l’identità cristiana un elemento imprescindibile della civiltà europea pur non essendo credenti, verso i quali lo stesso Benedetto XVI nel suo discorso a Verona aveva avuto parole di apprezzamento.

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