Rumsfeld bloccò nel 2005 un raid contro Al Zawahiri

Washington. Il New York Times ha rivelato che un’operazione militare segreta che avrebbe potuto portare alla cattura di diversi capi di Al Qaida venne bloccata all’ultimo momento dalle autorità americane all’inizio del 2005 per il timore di rovinare i rapporti col governo del presidente Pervez Musharraf. L’azione militare era stata progettata dopo che informatori avevano rivelato all’intelligence Usa che una riunione dei capi di Al Qaida, con la partecipazione del numero due Ayman al Zawahiri, stava per avvenire in un’area isolata del Pakistan, vicino al confine con l’Afghanistan, controllata dai leader tribali.
Nata come una operazione rapida e agile dei servizi speciali Usa per decapitare Al Qaida, la missione si era gonfiata per strada, con l’aggiunta di Rangers, Navy Seals e agenti della Cia, fino a comprendere centinaia di persone. «Sembrava l’invasione del Pakistan», ha detto al New York Times una fonte anonima dell’intelligence.

Quando già le forze speciali destinate ad effettuare l’operazione nell’area del Nord Waziristan, una regione montuosa, erano state imbarcate in Afghanistan a bordo dei velivoli C-130 che dovevano paracadutarle sul luogo della riunione di Al Qaida, l’allora ministro della Difesa americano Donald Rumsfeld decise di bloccare l’intera missione.

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