Potrà suonare strano parlare di «ruolo sociale» del manager. Eppure è stato proprio questo il tema dellincontro organizzato a Milano da «Costruttori di futuro». Lassociazione culturale, presieduta dal manager Carlo Bassi, amministratore delegato di Expocts, ha, in questo secondo appuntamento, focalizzato lattenzione sulla crisi del management di questa generazione. Si è parlato, in particolare, dellesigenza di riqualificare la figura del dirigente dazienda, che, in passato, ricopriva una funzione sociale, era fondamentale per lo sviluppo economico, generava posti di lavoro.
«Il manager - ha spiegato Bassi sviscerando quello che definisce il male oscuro delle imprese italiane - ha smarrito completamente il senso del proprio ruolo. La causa va ricercata in un sistema che punta solo a risultati finanziari immediati, spesso realizzati sullabbattimento dei costi». Niente più strategie a lungo termine, dunque, solo una visione di breve periodo che non crea benessere né stabilità aziendale. A ulteriore riprova del ridimensionamento professionale del business man, relegato a semplice strumento del sistema, il fatto che aziende che annunciano in Borsa licenziamenti, vedono aumentare il valore delle loro quotazioni. Campanello dallarme, questo, che rileva un malessere nelleconomia.
«Puntando sulla formazione delle nuove leve - è stato il pensiero del corelatore Claudio Pasini, presidente manager Italia -. Approfondendo non solo le discipline tecnologiche, ma anche quelle umanistiche e le lingue straniere, che nel sistema scolastico italiano ricoprono un ruolo ancora marginale».
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