«Ruota, se continua così la costruirò a Roma...»

È deluso Fulvio Pelucchi, il promotore di una ruota panoramica in versione meneghina, come imprenditore e come padre di un’idea, cui sta lavorando da ben quattro anni, che si vede sfumare tra le pastoie della burocrazia e non solo. «Ma è possibile che un imprenditore che ha un’idea, che crea le condizioni perché si possa realizzare, che coinvolge la cittadinanza, pronto a rischiare personalmente veda il suo progetto sfumare per via del lembo di una busta sollevato?». Ecco allora che alla passione subentra il desiderio di rivalsa: «Quasi quasi la porto a Roma». Lì dove cominciò l’avventura.
Ma facciamo un passo indietro: tre anni fa Pelucchi, la cui famiglia ha fondato le Varesine e Gardaland, presenta all’allora ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli la sua idea: portare a Milano una grande ruota panoramica. C’è una questione tecnica da risolvere: le grandi ruote panoramiche sottostanno al regolamento per lo spettacolo viaggiante. Il ministro però capisce lo spirito del progetto, che ha illustri precedenti nel Prater di Vienna e nel London eye di Londra, appunto, e scorpora le ruote dal regolamento: d’ora in poi saranno considerate elementi di arredo urbano.
Cade il governo Prodi, sale il governo Berlusconi. Pelucchi continua per la sua strada e sottopone l’idea al ministro per i Beni culturali Sandro Bondi che apprezza l’idea soprattutto in vista dell’Expo del 2015.
«Bene - pensa Pelucchi - è arrivato il momento di andare a Milano». Il Prater in salsa meneghina piace e conquista gli entusiasmi dell’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo e del severissimo ex collega alla Cultura Vittorio Sgarbi. Il resto della storia è nota: viene indetto il bando di gara, vince la Wonder wheel srl di Pelucchi, ovvero la società costituita per partecipare alla gara, ma il secondo classificato la Euro Park services fa ricorso al Tar per irregolarità nelle procedure di gara. Ci sono delle buste aperte. Due giorni fa la sentenza del tribunale amministrativo accoglie la richiesta di sospensiva presentata dalla società Eps, mentre ancora si attende il giudizio in merito.
E ora Pelucchi che aveva avuto l’idea, che l’ha portata a Milano, che ha entusiasmato gli amministratori, è punto a capo: «Questa logica penalizza gli imprenditori, spero vivamente che nel futuro qualcosa cambi a Milano, altrimenti prima o poi tutti si troveranno a scegliere altre città o addirittura altri paesi dove realizzare progetti è più semplice. Avrei costruito una ruota ad hoc per Milano, più moderna e soprattutto mai vista da altre città, a differenza di quelle dei miei concorrenti.

Non credo che sia giusto - lo sfogo di Pelucchi - che chi ha un’idea e lavora perché diventi realizzabile si trovi nella stessa posizione di chi ha visto un bando e ha deciso di partecipare all’ultimo momento. Sono molto deluso da Milano e non escludo di proporre la mia ruota a Roma».

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