Le ruspe abbattono il rudere delle Cinque vie

(...) Qualcuno, un po’ sconsolato, ha scattato foto-ricordo con il cellulare. Di tutt’altro parere l’assessore comunale all’Urbanistica Gianni Verga: «Tutti - spiega - si meravigliavano che esistesse ancora in un punto così centrale della città una situazione di bruttura così irrisolta. Un conto sono i monumenti, un conto i ruderi, e questo oltretutto ricordava un momento tragico per la città».
In realtà, il destino dell’immobile colpito dalle bombe era segnato da decenni, solo il braccio di ferro tra la proprietà e le amministrazioni che nel frattempo si sono avvicendate in Comune senza che la diatriba arrivasse a un dunque, ne ha ritardato la demolizione. Subito dopo i bombardamenti, infatti, Palazzo Marino espropriò l’immobile e lo cedette alla Stipel perché ne facesse centrali telefoniche. Quando la Stipel passò alla Sip, ereditò anche l’ammasso di ruderi all’incrocio delle Cinque vie. Passarono gli anni e la società telefonica decise di mettere all’asta l’immobile. Se lo aggiudicò l’immobiliare Cinque vie srl, con in tasca un progetto di ricostruzione fedele dell’edificio com’era prima della devastazione, e giudicato dal Comune come uno dei migliori mai presentati per il recupero di aree degradate. Peccato che dal consiglio comunale non arriva il via libera, «Mani pulite» allunga inesorabilmente i tempi e ci si mette anche la diatriba giuridica sulla destinazione d’uso della superficie.
Comune e Regione nel 2000 difendono la legge che consentirebbe all’immobiliare di dare il via al progetto, il governo la boccia e rimette tutto in stand by. Nel 2003 il consiglio comunale approva il recupero di tutti quei palazzi e quelle strade che sono ancora mutilate dal conflitto bellico: la giunta vuol colmare gli spazi con case, piazze, verde, parcheggi o servizi, e la ricostruzione riguarda anche le Cinque vie. Pochi mesi fa, la società immobiliare e il Comune firmano finalmente la convenzione che permette di avviare il restyling dell’area, e proprio poche settimane fa vengono risolti gli ultimi contenziosi riguardanti il posizionamento di alcune finestre. Ieri, le ruspe hanno abbattuto il rudere.

«Erano stati recuperati i documenti originali del progetto - assicura Verga -, quindi la ricostruzione terrà conto delle posizioni originali, sarà una ricucitura con il tessuto architettonico già esistente, tenendo conto della struttura com’era prima dei bombardamenti».

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