Hanno minacciato fuoco e fiamme, poi di fronte alla fermezza delle forze dellordine hanno fatto buon viso a cattivo gioco. Così i circa 200 abusivi del campo nomadi di via Barzaghi si sono limitati a torve occhiate alla ruspa intenta a demolire roulotte e baracche. Mentre i regolari, 53 famiglie, occupavano la nuova area loro assegnata. «Abbiamo saputo coniugare fermezza e solidarietà», afferma il vicesindaco Riccardo De Corato. Mugugna Andrea Fanzago, consigliere dellUlivo: «E gli altri dove li mettiamo?».
Loperazione si è svolta senza incidenti o contrattempi, tanto che già in serata i nuovi «inquilini» avevano occupato i loro domicili: le roulotte della Protezione civile con gli allacciamenti a luce, acqua e gas. Che dovranno pagare, almeno in parte, come pure la raccolta rifiuti. È previsto nel Patto di legalità redatto dal Comune e che ogni capofamiglia si impegna a rispettare, pena limmediata espulsione. Il patto obbliga anche a non commettere reati, a mandare i figli a scuola e a farli vaccinare.
Lo sgombero è iniziato puntuale alle 8: un discreto numero di agenti, carabinieri e vigili urbani si è presentato con assistenti sociali e mediatori culturali, tra cui anche don Virginio Colmegna. Individuando gli aventi diritto alla nuova sistemazione e abbattendo quelle vecchie, man mano che le famiglie prendevano possesso delle roulotte. Le donne iniziavano a trasferirsi, con le masserizie in spalla, nella nuova area, distante una decina di metri. Nel vecchio e lurido campo intanto gli esclusi accennavano a una reazione: brandendo bambini e bombole del gas, minacciavano una strage se la ruspa fosse entrata nel campo. Solo pochi minuti, poi la «resa».
Labbattimento delle ultime baracche continuerà oggi, si prevede di raccogliere circa 1.400 tonnellate di rifiuti. I ghisa presidieranno larea per evitare ritorsioni o vendette. «La situazione di Triboniano verrà risolta definitivamente - assicura De Corato -. Le famiglie censite avranno diritto alla roulotte, mentre tutti gli abusivi saranno allontanati. A seguire gli altri sgomberi, partendo da Chiaravalle, dove risiedono più di 900 nomadi.
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