Roma - "Fini ha sbagliato? Non ci interessa dire chi ha ragione e chi ha sbagliato: dico che personalmente con grande sacrificio e amarezza ho dovuto rilevare che fosse giusta una strada diversa, quella di rimanere nel Pdl". Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa a Milano dove stamattina ha riunito di quadri della parte ex An del Pdl in un convegno sul tema "La nostra destra nel Pdl". "La strada - ha detto La Russa - è di far crescere il Pdl, di migliorarlo, e di non aprire una crisi che fa piacere solo alla sinistra in un momento in cui vinciamo tutte le elezioni, in un momento in cui stiamo costruendo un partito nuovo che Fini e Berlusconi hanno voluto insieme". La Russa ha spiegato di auspicare un destra "rispettosa della nostra storia, della cultura e della nostra tradizione, ma nel contempo una destra che sa interpretare anche la realtà di oggi, quindi una destra moderna come quella che abbiamo voluto a Fiuggi. Ma un destra che non rifugga dalla sensibilità che gli uomini di destra hanno sempre portato nella politica. Alla domanda se ci fosse febbre nel Pdl La Russa ha risposto: "non c'è febbre, c'è solo un pò di amarezza almeno da parte nostra, da parte di chi ha una storia in An perchè quello che è successo poteva facilmente essere evitato. Non c'erano ragioni profonde, non si viene da una sconfitta, anzi si viene da una innumerevole serie di successi elettorali, da un solo anno di vita del Pdl. Credo che se non ci fosse stato lo spauracchio, l'annuncio da parte di Fini di voler creare gruppi autonomi e quindi di aprire la strada alla secessione si sarebbe potuto arrivare a soluzioni completamente diverse e noi stessi avremmo assunto atteggiamenti diversi".
Bocchino: "I contratti più importanti a Endemol" "I contratti più importanti della Rai vanno a Silvio Berlusconi e ai suoi figli, proprietari della Endemol. Ma non lo trovo scandaloso: la Endemol è una grande società che fa produzione, ricchezza e audience". Lo dice, in un intervista a SkyTg24 Italo Bocchino, ex vice presidente "finiano" del gruppo Pdl alla Camera, finito in prima pagina sul "Giornale" per il contratto di produzione assegnato dalla Rai alla moglie. "Quello che troverei scandaloso - sottolinea Bocchino - sarebbero scelte al di fuori della normativa vigente".
"Codice etico" "Se vogliamo fare un codice etico per cui con la Rai non possono avere nulla a che fare i parenti fino al sesto grado di chi siede in Parlamento, io - dice Bocchino sarei d'accordissimo: però il maggior colpito sarebbe Berlusconi, che é il maggior beneficiario insieme ai sui figli". Per quanto riguarda la moglie Gabriella Buontempo, Bocchino ricorda che quando l'ha conosciuta già lavorava con la Rai e che nell'articolo del Giornale "non c'é nessuna accusa, si dice che fa la produttirce, lo fa bene e a prezzi di mercato". Riguardo agli articoli del "Giornale" non solo su sua moglie ma anche sulla suocera di Gianfranco Fini, il giudizio di Bocchino è netto: "E' solo spazzatura, sono non notizie che servono a bastonare chi dissente nel Pdl".
"Scajola? Mi auguro che chiarisca" "Esprimo solidarietà umana a Scajola e mi auguro che riesca a chiarire quanto prima questa vicenda". Bocchino accenna al caso dell'acquisto di un appartamento a Roma da parte del ministro dello Sviluppo Economico che anche se non è indagato e accusato di averlo acquistato anche con soldi di uno degli imprenditori coinvolti nell'inchiesta sul G8. L'esponente finiano rinnova l'invito ad approvare subito il ddl anticorruzione quando, dopo la firma del presidente della Repubblica arriverà alla Camera. "La politica - dice Bocchino - deve essere trasparente, non ci deve essere nemmeno un centimetro quadrato di ombra per l'opinione pubblica. Quindi mettiamo subito all'ordine del giorno il ddl anticorruzione e, con un voto bipartisan approviamolo il prima possibile. "Noi questo - ricorda Bocchino - l'abbiamo chiesto nei giorni scorsi. E' prioritario e questo deve fare un partito serio". Alla domanda che cosa faranno i finiani se la maggioranza del Pdl non fa questa scelta Bocchino risponde: "ne prenderemmo atto e faremmo la nostra parte". "Noi - precisa - non facciamo agguati, il ruolo della minoranza in un grande partito è quello di stimolo. Il problema è che il Pdl non deve essere un partito grande ma un grande partito".
"Marginalizzato per giudizi sul premier" "Il ruolo di un grande partito è quello di un esercizio serio della democrazia interna che non può portare alla marginalizzazione di un dirigente politico al quale non vengono addebitati errori nella conduzione del gruppo parlamentare, ma vengono addebitati giudizi non soddisfacenti verso il leader del partito". Italo Bocchino torna a parlare delle sue dimissioni da vice presidente del gruppo del Pdl e rivendica il ruolo dei finiani nel partito. "La nostra - ribadisce Bocchino - è una scelta politica e andiamo avanti con la nostra battaglia che è interna al partito che vogliamo più forte, più democratico, più partecipato e più attento sui temi trascurati in questi anni".
Attacco sulle riforme "Noi dobbiamo affrontare le riforme economiche e sociali e non dobbiamo fermarci a dire al paese che vogliamo fare la riforma della Costituzione e della giustizia". "La riforma della Costituzione - osserva Bocchino - interessa pochissimo gli italiani anche se è una cosa importantissima e la riforma della giustizia interessa, secondo i sondaggi, il 6% degli italiani, quelli sostanzialmente danneggiati da una giustizia non funzionante". Secondo Bocchino, invece, gli italiani "sono interessati" a tre riforme: quella del fisco, del lavoro e della previdenza.
La Casellati replica: pensi ai pochi consensi che ha "L'onorevole Bocchino si sopravvaluta. Ora vuole dettare anche l'agenda politica del Pdl. La riforma della giustizia è fondamentale per la vita dei cittadini, non meno del ddl anticorruzione e delle riforme economiche e istituzionali. Bocchino, che non ci risparmia il suo consueto profluvio dichiaratorio neppure nei giorni di festa, si preoccupi piuttosto degli scarsi consensi che raccoglie ogni volta che parla. E ricordi che le imposizioni e i diktat appartengono ad altre storie politiche e non a quella del Pdl". E' la secca replica di Elisabetta Casellati, sottosegretario alla Giustizia, alle parole di Bocchino.
Bondi: "Meschine scaramucce da cortile" "Mi spiace dirlo ma l'onorevole Bocchino non ha ancora compreso le ragioni per le quali egli doverosamente ha ritenuto di dimettersi": lo afferma il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. "Soprattutto - prosegue - non mostra di comprendere che il confronto politico all'interno di un grande partito democratico come il nostro, affinché sia utile al partito e comprensibile dai nostri elettori e non il pretesto per sfibranti e meschine scaramucce da cortile, si elevi di tono e di contenuto".
Napoli: "Come dr Jackyll e Mr Hide" "L'onorevole Italo Bocchino che riscrive l'agenda del governo e liquida le riforme della Costituzione e della giustizia come marginali è lo stesso Bocchino che fino all'altro giorno, nella veste di capogruppo vicario del Pdl, condivideva quella stessa agenda e le difendeva nel confronto politico? Come il dr Jackyll e Mr Hide, anche Bocchino soffre evidentemente di uno sdoppiamento della personalità": lo afferma il vice presidente dei deputati del Pdl Osvaldo Napoli. "La personalità di Bocchino si fa tripla poi nella vicenda Rai. La società Endemol, solo per una parte controllata da Mediaset, opera e agisce sul mercato europeo e non è dalle vendite sul mercato italiano, da quello che posso sapere dalla lettura dei giornali, che realizza il grosso dei suoi profitti. Quanto meno improprio, per non dire azzardato, è stato il paragone fra Endemol e la società della signora Buontempo. Sia ora Bocchino - conclude - a trarre le sue conclusioni e a misurare l'elevatezza di tono e di argomenti della sua polemica".
"Reazioni scomposte alle mie parole. Bene La Russa" "Mi dispiace dover assistere a reazioni scomposte alle mie parole. E' stato il presidente Berlusconi per primo a dire in ufficio di presidenza che gli italiani sono più interessati alla riforma del fisco che a quelle costituzionali o della giustizia. Ciò non toglie che dobbiamo farle tutte, essendo parte del programma elettorale col quale ci siamo impegnati dinanzi agli italiani". Italo Bocchino reagisce alle dichiarazioni di vari esponenti del Pdl che hanno criticato la sua intervista a Tgsky24.
Poi aggiunge: "L'iniziativa di La Russa è da valutare assai positivamente perché favorisce quel partito plurale da noi chiesto in direzione nazionale e lo struttura definitivamente per aree interne (leggasi correnti), smentendo dalla maggioranza l'assurdo editto votato che voleva vietare il pluralismo interno".
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