La Russa: "Milano alla Lega? Allora a noi Brescia e Monza"

La scommessa del ministro La Russa: «Se il Carroccio ci supera è giusto che governi la città Ma allora a noi tocca amministrare dove il Pdl vince. Credo che Bossi non accetterà la sfida»

La Russa: "Milano alla Lega? 
Allora a noi Brescia e Monza"

All’«amico Umberto» lancia una nuova scommessa. «Ho già detto che se la Lega ci sorpassa mi mangio un asino vivo. Adesso propongo a Bossi che se ci superano allora diamo al Carroccio il prossimo sindaco di Milano, come ci ha chiesto, ma se non succede prendiamo noi tutti i sindaci che sono della Lega Nord, usiamo la stessa regola in tutta la Lombardia, a Monza, Brescia. Vogliamo fare questa cosa? Sono sicuro che i leghisti non accetterebbero». Ignazio La Russa non incassa la pernacchia che il senatur gli ha indirizzato due giorni fa dal comizio in largo Cairoli, per commentare la provocazione del coordinatore Pdl sull’asino vivo e le scarse possibilità che il Carroccio faccia il botto alle regionali. «Le pernacchie si fanno quando mancano le parole», provoca di nuovo La Russa. Ma dato che Bossi ha già prenotato Palazzo Marino («se prendiamo tanti voti, il sindaco ce lo dà Berlusconi»), e il capogruppo milanese Matteo Salvini ha attaccato la giunta («ho incontrato tanti elettori di centrodestra che voteranno per Formigoni ma che dal sindaco si aspettavano e si aspettano di più»), La Russa frena gli appetiti: «Cosa c’entra adesso parlare del sindaco Moratti? È vergognoso. Su questa cosa mi sono anche arrabbiato con qualche esponente, per fortuna non di primo piano, della Lega. Quando ci sarà da parlare del sindaco, il sindaco Moratti sarà in grado di parlare di se stessa e noi saremo in grado di parlare del sindaco di Milano. Adesso mi sembra davvero un fuor d’opera. Parliamo del presidente Roberto Formigoni, di quello che un uomo del Pdl, oggi in discussone perché candidato, ha saputo fare di questa Regione con l’aiuto delle sue giunte, di cui faceva parte anche la Lega, ma nel quale principalmente c’entra il Popolo della Libertà, facendola diventare la Regione avanguardia in Italia». In campagna elettorale «le cose si possono dire, e specie i partiti più piccoli hanno bisogno di lanciare delle cannonate, della sparate». Per stemperare i toni, La Russa assicura che la competizione interna tra il Pdl e la Lega «è per divertirci un pò tra noi, visto che la sinistra in queste elezioni non è pervenuta. Allora siamo come piloti di Formula 1 della stessa scuderia che fanno la gara a chi arriva prima».
Quella del sorpasso della Lega, è intervenuto ieri anche il premier Silvio Berlusconi, è «un’ipotesi che non esiste, nei sondaggi di cui siamo in possesso il sorpasso non c’è». Ribadisce che il partito del nord è «un alleato leale e coerente» ed è «legato da un affetto fraterno nei confronti di Bossi che è una persona di buon senso». Ma «in Lombardia c’è ancora una grande differenza tra noi e loro e comunque il Pdl resta il perno fondamentale».
È pronto a lanciare una doppia scommessa anche il coordinatore regionale del Pdl, Guido Podestà: «In Lombardia non ci sarà nessun sorpasso e il Pdl avrà un distacco di almeno dieci punti», ma anche nel 2011 non si parlerà di un candidato leghista, «sarà di nuovo Letizia Moratti, lo posso assicurare».

Il governatore Formigoni intanto è tornato a lanciare un appello ai cittadini contro il rischio di astensionismo, «bisogna andare a votare in tanti per difendere le cose che insieme abbiamo voluto e costruito in questi anni», da «una sanità che è tra le migliori d’Europa» al sistema della dote scuola con cui «siamo al fianco dei nostri giovani». Non dimentica i pensionati: «Per loro abbiamo costruito il sistema fiscale migliore di tutta Italia e vogliamo camminare per migliorare ulteriormente la loro condizione».

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