da Mosca
Puntuale come un orologio, a un mese dalle elezioni per il rinnovo della Duma (il Parlamento russo) torna il terrorismo. Sono otto i morti e 56 i feriti per la violenta esplosione che ieri mattina ha squarciato un autobus nella città di Togliatti (spesso erroneamente indicata come Togliattigrad), nella regione del Volga, la città che ospita il quartier generale della Avtovaz, la fabbrica di automobili costruita dalla Fiat quasi quarantanni fa.
Una delle vittime è un bambino e sette tra i feriti versano in condizioni molto preoccupanti. Appena due minuti prima della deflagrazione era sceso dallautobus un numeroso gruppo di studenti: solo una fortunata coincidenza ha dunque fatto sì che il bilancio non sia stato assai più drammatico.
Il sospetto di un attentato terroristico di matrice islamica è molto forte, ed è stato confermato dalle prime, rapide indicazioni fornite dagli inquirenti, dove si fa riferimento al «possibile supporto di elementi wahabiti o di altri movimenti islamici radicali». Il termine wahabita in Russia è facile sinonimo per gli islamisti attivi in Cecenia, ma la regione del Volga è famosa anche come luogo natio di alcuni russi arruolati dai talebani in Afghanistan.
Si pensa dunque allazione di un terrorista suicida e si cerca di determinare se lordigno fosse addosso al kamikaze o se qualcuno lo avesse collocato a bordo in precedenza.
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