Giancarla Rondinelli
Ritorna la formazione Pd-Cosa Rossa. Dopo aver fallito nel governo, ora il centrosinistra prova a ritornare compatto per la sfida in Campidoglio. Così, dopo essere stati «esclusi» da Veltroni per la coalizione nazionale, i quattro partiti che formano la Sinistra Arcobaleno (Rifondazione comunista, Partito dei Comunisti italiani, Federazione dei Verdi, Sinistra democratica) hanno firmato un accordo con Francesco Rutelli per correre insieme alle prossime amministrative capitoline. Unintesa cementata da una lettera che Rutelli ha inviato ai quattro firmatari dove spiega di essere convinto «dellutilità e della fattibilità delloperazione» e che, anche se a livello nazionale «il quadro divergerà» a Roma invece «è utile concludere unintesa leale, chiara e stabile con le forze principali del centrosinistra». Laccordo presentato ufficialmente ieri lascia perplessi tutti i candidati del centrodestra che accusano lex vicepremier di «voler resuscitare la maggioranza di Prodi per vincere le elezioni comunali». E allo stesso si chiedono: «Le divergenze tra questi partiti cerano prima e ci sono ancora. Perché ora la convivenza dovrebbe funzionare?».
«Negli anni a venire - ha spiegato Rutelli presentando lintesa assieme a Giordano, Diliberto, Pecoraro Scanio e Salvi - voglio fare il sindaco della città. Sarò il garante di tutta la coalizione». Lex ministro, consapevole forse che tenere tutti insieme sarà davvero impresa ardua, mette le mani avanti e spiega che i temi su cui ci sono opinioni diverse «saranno governati con sguardo lungo e intelligenza», mettendo al primo posto il bene della città e non quello di ogni singolo partito. Si lavorerà tutti insieme su questioni come la sicurezza, la cura e la manutenzione, il decoro e la pulizia, la riorganizzazione dei servizi delle aziende, dei corpi operativi del Comune. E poi ancora, questione rifiuti «con un forte investimento sulla raccolta differenziata» ed emergenza casa. Ma non finisce qui. Tra i punti del programma Pd-Sinistra Arcobaleno cè anche un «centro per la cultura omosessuale, spazio civile di dialogo e creatività».
La presentazione dellaccordo è stata loccasione per i quattro leader della sinistra radicale di togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe, con un attacco incrociato al segretario del Pd. Capofila Oliviero Diliberto: «Veltroni ci ha escluso e non è stata una separazione consensuale. Rutelli invece no. Dunque: abbasso Veltroni, viva Rutelli».
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