Francesco Rutelli (nella foto) apre al governo. E i motivi di questa scelta sono la sintesi di un ragionamento sull’attuale situazione: «Il Paese sta vivendo un profondo disagio sociale, con una grande frattura tra Nord e Sud e una miriade di microfratture. La crisi è profonda, quasi sistemica». Ancora: «La stessa democrazia è a rischio. E non si riesce a trovare un messaggio di sintesi.
Bisognerebbe avere il coraggio di dire che questo è il momento delle assunzioni di responsabilità». Rutelli, che ha spiegato il suo pensiero in un’intervista del settimanale «Panorama», tende dunque la mano all’esecutivo sui «grandi temi»: dalla manovra alla riforma dell’università. «La gente - afferma l’ex esponente Pd, ora leader dell’Api - è stanca, non ne può più di questa contrapposizione totale, di questo scontro di civiltà, di questo clima da corrida politica. Bisogna creare occasioni in cui maggioranza e opposizione su alcuni grandi temi cerchino e trovino soluzioni condivise». Sull’università, annuncia che sta preparando quattro emendamenti al testo del governo e «se verranno accolti, voteremo a favore».
Quanto alla giustizia, invita il ministro Angelino Alfano a non presentare una proposta governativa: «Si apra un tavolo tra le
parti, avvocati e magistrati, e si cerchino le soluzioni possibili per la seconda parte della legislatura». Fra i temi proposti da Rutelli, il ruolo del Pm «la cui funzione andrebbe spersonalizzata costituendo un ufficio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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