Per Rutelli Brera è roba da caserma

Un grande punto domanda si accompagna in un rapporto simbiotico alla parola Grande Brera. Il futuro dell’Accademia e della Pinacoteca, strangolata in spazi troppo angusti, continua a far discutere, in un reciproco «scaricabarile» che non vede futuro. Ieri il ministro per i Beni culturali Rutelli a Milano per il congresso su «Leo Longanesi» ha visitato a sorpresa l’Accademia per rendersi conto della situazione. Il progetto originario del 2004 che prevedeva la costruzione di un edificio di 20mila metri quadri alla Bovisa, infatti, si è rivelato impraticabile, come sottolineava il sottosegretario al Ministero dell’istruzione Nando dalla Chiesa a fine agosto in una lettera al sindaco e a Rutelli (competente per la Pinacoteca) sia per il costo, eccessivo, sia per le dimensioni, insufficienti. Tutto da rifare insomma, e altri anni da aspettare. «La prima parola spetta all’amministrazione comunale - rilancia Rutelli - che deve trovare una soluzione urbanistica».

Ma l’assessore all’Urbanistica Masseroli replica: «Siamo sempre stati disponibili a lavorare insieme perché è nostro interesse che Brera rimanga a Milano: finora, però, si tratta di una questione tra i ministeri e il privato, proprietario del terreno». La proposta alternativa? Le caserme dismesse.

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