Rutelli dice no al Pse e avverte: «Su questo il Pd può saltare»

Così impara, il Pd, a non risolvere subito le divergenze. Adesso, quello che poteva essere un dibattito affrontato se non proprio «serenamente e pacatamente», almeno non troppo litigiosamente, s’è trasformato in uno strappo che rischia di far saltare il partito. Il nodo è quello della collocazione europea. Dopo gli interventi dei giorni scorsi di Pierluigi Castagnetti e Arturo Parisi, contrari all’ingresso del Pd nel gruppo socialista europeo, ieri l’ultimatum è arrivato da Francesco Rutelli, con una lettera ai membri dell’ufficio di presidenza della Margherita nella quale conferma il suo «no» all’ingresso nel Pse, e ricorda che su tale questione il congresso di scioglimento dei Dl si era lasciato una riserva. A innervosire gli ex Dl è stato l’annuncio della partecipazione di Veltroni a un seminario del Pse, preceduto da un incontro con il presidente degli eurodeputati socialisti, Martin Schulz, giovedì alla Camera.

L’ipotesi a cui lavora Veltroni non è il semplice ingresso dei parlamentari europei del Pd nel Pse, ma un allargamento della famiglia socialista che dovrebbe assumerebbe il nome di «Gruppo dei socialisti e dei democratici». Ma, se Castagnetti propone che il Pd «vada da solo anche in Europa», Rutelli avverte: sulla collocazione europea il Pd può saltare.

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