Roma - Alitalia può "essere salvata" e per questo il vicepresidente del consiglio e ministro delle Attività culturali Francesco Rutelli rivolge "un appello al sistema delle imprese italiane ad assumersi la responsabilità di partecipare alla gara". Secondo Rutelli, che ha parlato a margine di una conferenza stampa al ministero, sarebbe "bene che Alitalia non venga controllata da altri paesi".
La volata per Toto L’Italia non può permettersi di vedere "il vettore aereo nazionale dominato da compagnie di altri Paesi, che hanno strategie nazionali che possono profondamente danneggiare gli interessi italiani nei prossimi decenni". Ha aggiunto il vicepremier aggiungendo di ritenere quella dell’integrazione tra Alitalia e Air One come "la scelta più razionale". Rutelli, a margine di un convegno al ministero dei Beni culturali, ha comunque precisato che serve un interesse di tutta l’imprenditoria italiana, peraltro a fronte di un impegno del governo a "non tirarsi indietro, garantendo, pur con attenzione a non configurare aiuti di stato, mobilità ed eventuali esuberi che emergessero dal piano industriale". Inoltre, ha sottolineato Rutelli, "le condizioni di gara vedono l’asticella economico-finanziaria abbassata e non è un caso che si affaccino altri Paesi".
Appello agli italiani "Lancio un appello agli imprenditori italiani affinchè si creino aggregazioni per rimettere in piedi Alitalia perché non possiamo permettere che il nostro paese veda il vettore aereo nazionale dominato da compagnie di altri Paesi che hanno strategie nazionali che possono profondamente danneggiare gli interessi italiani" ha detto Rutelli sostenendo che la compagnia italiana è "debole non solo per le cattive gestioni che si sono susseguite negli anni, per le difficoltà di integrazione strategica tra i due diversi hub. Ma, nonostante una serie di gestioni dissennate non possiamo assistere allo scivolamento verso una nostra soggezione a compagnie che hanno significative presenze del governo nazionale". Secondo il vicepremier inoltre il trasporto aereo è previsto crescere del 3% l’anno e i mercati spalancano prospettive incoraggianti sia per il turismo che proviene dall’estremo oriente sia per le potenzialità italiane nel turismo e nel mercato business. "Mi aspetto quindi dalle imprese uno scatto di orgoglio perchè la nuova competizione affidata a Prato per vendere la compagnia contiene molti elementi vantaggiosi: Sarebbe una rinuncia nazionale perdere questa opportunità". Secondo Rutelli infine "è evidente che ci dovremo alleare con un vettore europeo. Ma una cosa è allearsi in una posizione significativa un’altra è alzare le mani e farsi conquistare" conclude il vicepremier ricordando che "servono risorse fresche per gli investimenti e per fronteggiare l’indebitamento ma ha ripete chiunque analizza la situazione sa che ci sono margini profittevoli".
Bersani: "Ben vengano, se ci sono..." «Se ci sono delle energie italiane in grado di ingaggiarsi in questa partita sono le benvenute». Ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, a margine di un incontro in confindustria riferendosi alla privatizzazione di Alitalia e all'uscita del vicepremier Rutelli. «Prato - ha aggiunto Bersani - sta facendo la sua ricognizione. Lasciamogliela fare in tranquillità». Più in generale, Bersani ha invitato ad «abbassare i toni e le polemiche» sulla questione di Alitalia, soprattutto da parte di quelli «che ora pronunciano sentenze» ma che hanno avuto un ruolo nell’amministrazione della compagnia di bandiera fino a quelche tempo fa: «Suggerisco che su questo tema si proceda con serietà».
Formigoni: "Il governo si svegli" "Il sistema della distribuzione degli slot è fortemente protezionistico. Alitalia non può pensare di mantenere gli slot dopo avere eliminato 150 rotte". Con questa premessa, il presidente della Regione Roberto Formigoni, al termine della sua relazione in consiglio regionale su Alitalia e Malpensa, torna a spiegare: "Malpensa può sopravvivere senza Alitalia, però a me interessa garantire il ruolo di hub", e precisa: "Non con Air France che mi pare interessata alla distruzione di Malpensa. La seconda ipotesi è una nuova compagnia, si sono già presentati due investitori internazionali disposti a scommettere su questo. Noi ci sentiamo pronti con realismo, ci vuole impegno tempo, tempo e fortuna, ma soprattutto una strategia unitaria. Per questo dico al governo: svegliati".
Letizia Moratti: "Tre richieste ad Alitalia" Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, chiede invece al Governo «risposte tempestive e chiare» per il futuro di Alitalia articolate su tre richieste precise: parità di trattamento con l’aeroporto di Fiumicino, privilegio all’offerta, nell’ottica della vendita di Alitalia, che valorizzerà l’hub di Malpensa, e infine la possibilità per Sea di utilizzare gli stessi ammortizzatori sociali disponibili oggi per Alitalia nel caso il piano industriale della compagnia fosse confermato. È questo il succo dell’intervento del sindaco nel consiglio comunale straordinario convocato per affrontare il tema Malpensa. «Chiediamo - ha affermato Letizia Moratti - che in un’ottica di mercato e di corretti rapporti concorrenziali Malpensa sia messa su un piano di parità di trattamento con Fiumicino per quanto riguarda i diritti del traffico e degli slot, in modo da consentire al nostro aeroporto di mantenere la sua strategia di sviluppo». Accanto a questa richiesta che invia a Prodi e di cui renderà partecipe l’amministratore delegato di Alitalia, Maurizio Prato, la Moratti ne ha individuate altre due: «Nel processo di vendita di Alitalia il Governo privilegi le offerte che valorizzeranno Malpensa come hub», e nell’ottica - non augurabile - della conferma del piano industriale presentato dalla compagnia nazionale di riferimento la Moratti ha chiesto che «a Sea sia data la possibilità di utilizzare gli stessi ammortizzatori sociali disponibili oggi per Alitalia». Nel suo intervento il sindaco ha sottolineato che le riduzioni negli investimenti sullo scalo varesino, prospettati dall’attuale piano industriale, comporterebbero una perdita di sette milioni di passeggeri l’anno e una perdita di 35mila posti di lavoro.
«Alitalia - ha detto Moratti - non può continuare a nascondersi dietro a quello che non dice. Alitalia non può continuare a sequestrare il mercato pensando di utilizzare gli slot come fossero un prodotto di cui disporre come crede». Malpensa: Easyjet raddoppia gli aerei La compagnia low cost EasyJet raddoppierà la sua presenza all’aeroporto di Malpensa nell’arco dei prossimi 18 mesi con un investimento per 600 milioni di euro. Entro il 2009 ai sette aerei già basati nello scalo milanese, se ne aggiungeranno in tre anni altri 8, del valore di 40 milioni di euro ciascuno. L’arrivo dell’ottavo aeromobile è previsto per il primo ottobre servirà per collegare Malpensa con Bari, Cagliari, Olbia e Marrakech. Il piano di crescita di EasyJet a Malpensa, spiega la compagnia, «non è una conseguenza della recente decisione di Alitalia di spostare un numero considerevole di voli su Roma, ma è il proseguimento del rapido percorso di crescita che Easyjet ha intrapreso a Malpensa sin dal lancio della propria base lo scorso marzo 2006». Tuttavia, ha affermato l'amministratore delegato Andy Harrison «siamo la compagnia migliore per colmare il gap che Alitalia lascerà a Malpensa, possiamo assicurare che la città di Milano abbia collegamenti verso le principali città italiane e in Europa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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