Ryanair, i prezzi bassi mettono le ali ai conti: utili triplicati

Voli low cost ma bilanci ricchi di utili. Mentre le maggiori compagnie del mondo devono affrontare pesanti contrazioni di fatturato, Ryanair, la regina dei collegamenti a basso prezzo, continua a far volare alto il suo bilancio. Sarà l’efficiente puntualità dei suoi voli e il personale ridotto all’osso, hostess e steward devono pure riassettare l’aereo tra un volo e l’altro, ma la compagnia irlandese condotta dall’effervescente Michael O’Leary non conosce crisi.
E ha chiuso un 2009 con utili triplicati a 319 milioni di euro (+204%) rispetto ai 105 milioni dell’esercizio precedente. Proprio per questo la società ha proposto di pagare a ottobre un dividendo, il primo della sua storia, da 500 milioni di euro (0,34 euro per azione).
I ricavi 2009 sono cresciuti del 2% a 2,988 miliardi, mentre i passeggeri trasportati sono saliti a 66,5 milioni (+14%) e le tariffe medie sono diminuite del 13% a 35 euro, confermando Ryanair come la compagnia aerea dai prezzi più bassi. Certo il bilancio è stato chiuso al 31 marzo ossia prima del mese horribilis per le compagnie aeree a causa dell’eruzione del vulcano irlandese che ha costretto molti aerei a restare a terra. Ma nonostante questo Ryanair vede rosa anche nel 2011 con un aumento del traffico passeggeri dell’11% a 73,5 milioni. La compagnia irlandese prevede anche un aumento delle tariffe tra il 5 e il 10% al fine di ottenere così una crescita dell’utile netto del 10-15%.
Nel presentare i risultati dell’anno appena chiuso il direttore finanziario della compagnia, Neil Sorahan, ha anche annunciato di prevedere una forte crescita al 2013 (+28% sia della flotta sia del traffico) e che ci possano essere ulteriori 500 milioni alla fine di quell’anno fiscale da restituire agli azionisti anche se ancora non è stato deciso se farlo con la formula del dividendo o con un buy back.
Quanto alle strategie, anche se il consolidamento del settore aereo sta proseguendo, Ryanair è molto impegnata nella crescita organica. «L’obiettivo è crescere da soli - ha detto Sorahan - noi dunque non siamo specificamente in cerca di fusioni con altre compagnie». Il gruppo irlandese è invece in trattativa con molti aeroporti per ampliare le proprie basi, anche in Italia, considerata «un mercato molto importante», ha detto il direttore finanziario. «Non ci sono piani per operare da Malpensa - ha precisato - ci troviamo benissimo nel nostro aeroporto di Bergamo». Sorahan ha comunque voluto sottolineare i costi eccezionali causati dall’eruzione del vulcano islandese.

A fine maggio sono stati registrati 50 milioni di euro di accantonamenti.
La compagnia punta il dito contro la legislazione europea, «una regolamentazione discriminante - ha spiegato Sorahan-. La chiusura degli spazi aerei, in alcuni casi non era neppure necessaria».

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