Sì al bilancio, parte la Ducati targata Bonomi

Nominato il cda. Minoli verso la riconferma a capo della società. Nell’azionariato anche un fondo canadese. L’11 maggio trimestrale

Pierluigi Bonora

da Milano

L’assemblea degli azionisti di Ducati ha approvato il bilancio 2005 e ha provveduto a nominare il nuovo consiglio di amministrazione dopo il passaggio di mano della scuderia bolognese dall’americana Tpg all’italiana Investindustrial di Andrea Bonomi. Il nuovo consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, è così composto: Matteo Tamburini, Massimo Bergami, Roberto Consonni, Ulrich Weiss, Dante Razzano, Mauro Benetton, Federico Minoli, Carlo Pasquale Campanini Bonomi, Antonio Perricone, Marco Giovannini, Roberto Maestroni e Giampiero Paoli. Il consiglio si riunirà il prossimo 11 maggio per approvare i dati del primo trimestre dell’anno. Da parte sua il presidente e amministratore delegato uscente Federico Minoli si appresta a essere riconfermato al vertice della società. Intanto, la schiera degli azionisti della casa motociclistica bolognese annovera un nuovo socio: si tratta del fondo pensione degli ospedali dell’Ontario, entrato nel capitale in occasione del trasferimento del controllo dell’azienda al gruppo guidato da Andrea Bonomi. Secondo gli aggiornamenti della Consob, la quota del fondo canadese è pari al 7,4% e si aggiunge a quella di Bonomi (15,5% che formalmente fa capo alla Bi-invest international holdings), del fondo di private equity Bs (6,9%) e di Amber Capital (2,8%). Scende, invece, sotto il 2% l’ex azionista di riferimento Texas Pacific Group. Il bilancio 2005 di Ducati si era chiuso con ricavi pari a 320,8 milioni, in calo dell’11,7% rispetto all’anno precedente, un margine operativo lordo pari a 58,5 milioni, contro 86,7, un risultato netto in perdita di 41,5 milioni, rispetto al rosso di 3,5 milioni e un debito netto di 137 milioni di euro, in miglioramento sul dato 2004 pari a 154 milioni.


Bonomi prevede il lancio di cinque novità nei prossimi due anni, nuovi investimenti e soprattutto l’abbattimento dei costi anche attraverso una riduzione del personale «il più indolore possibile», come anticipato tempo fa dall’azionista al Giornale.

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