Sì bipartisan ai test: «Noi consiglieri pronti a metterci in fila»

MilanoRoma chiama, Milano risponde. Con un coro sì. La capitale morale d’Italia dà il via libera, da destra e da sinistra alla proposta del sindaco di Roma Gianni Alemanno di sottoporre i politici locali, ovvero consiglieri comunali, provinciali e regionali, al test antidroga. «Io sono favorevole, anzi farò il test al Senato non appena sarà pronto - dichiara il vicesindaco e parlamentare del Pdl Riccardo De Corato -: chiunque venga eletto farebbe bene a sottoporsi al test. Anzi, auspico che il consiglio comunale decida al più presto in questo senso». Non solo dice sì, ma va oltre l’assessore alla Salute, Gianpaolo Landi di Chiavenna (Pdl): «È una questione di coerenza politica. La giunta di centrodestra, in prima fila nella lotta alla droga, non può che essere d’accordo con un provvedimento del genere, che mi auguro sia fatto in maniera seria». L’assessore si riferisce all’analisi del capello, che consente di risalire alle tracce di sostanze assunte fino a quindici giorni prima. Attenzione a non scivolare nella demagogia: bisogna anche studiare una seria politica di contrasto al fenomeno. «Per affrontare il problema in modo serio non basta limitarsi al solo test: serve un grande progetto politico nazionale, che dovrebbe coinvolgere tutti gli assessorati alla salute dei comuni, per contrastare i fiumi di droga che invadono bar, discoteche, salotti, locali nei weekend».


La droga nella «Milano da bere» permette di fare sintesi politica: plaude alla proposta anche l’opposizione di Palazzo Marino con il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino che si dice «pronto a mettermi in fila». «È giusto che chi fa politica si sottoponga al test per dare un messaggio costruttivo ai ragazzi».

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