Il crocifisso rappresenta un simbolo religioso, culturale e identitario e proprio per questo non ha mai assunto alcuna valenza coercitiva. È un simbolo di coesione, in una società, quella europea, che non può prescindere dalla sua tradizione cristiana. Accogliendo il ricorso presentato dal governo italiano dopo la sentenza del 3 novembre 2009, la Corte europea per i diritti delluomo di Strasburgo ha risolto, ieri, in maniera finalmente veritiera, un caso che era finito su binari di profonda ingiustizia. Il vento in Europa sta cambiando in favore di una presa di coscienza e riscoperta della propria identità e delle proprie radici cristiane.
Unautentica integrazione civile non può prescindere da una proposta educativa che abbia il coraggio e lambizione di proporre a tutti gli studenti i punti di riferimento che fondano la nostra società. Il Partito popolare europeo ha accolto con grande soddisfazione la sentenza e ha riconosciuto immediatamente al governo italiano i meriti del successo. La Corte ha dato ragione a chi ha sempre sostenuto che non è possibile cercare di costruire lEuropa dei popoli respingendo e relegando la religione nello spazio privato, annullando le diversità culturali degli Stati e dando vita in tal modo, a un centralismo burocratico e ideologico che ricorda lesperienza storica dei Paesi totalitari.
Sottolineo non solo lesito della sentenza con la quale lItalia è stata assolta dallaccusa che le era stata mossa, ma anche come i giudici abbiamo votato quasi allunanimità, 15 a due. Con questa sentenza lEuropa recupera la propria identità. La Corte europea dei diritti delluomo, dal canto suo, recupera uninsperata credibilità che ci permette di guardare al futuro con meno incertezza. Sarebbe stato francamente impossibile spiegare ai cittadini europei che i muri delle loro scuole avrebbero dovuto restare bianchi. Uno spazio pubblico vuoto di significato e di tradizione. A questo proposito aggiungo una considerazione, che potrebbe sembrare paradossale, ma che in realtà dimostra come lEuropa si sia risparmiata una figura tragicomica. Se il muro bianco di una scuola è spazio pubblico, una bandiera nazionale lo è forse di meno? No. Con quali argomenti la Corte avrebbe quindi potuto chiedere alle nazioni la cui bandiera porta al centro una croce, di rimuoverla in quanto lesiva dei diritti di tutti?
Questo ci fa comprendere benissimo che quello che è in gioco non è assolutamente la preoccupazione per i cristiani di preservare il Cristianesimo e la sua tradizione. Con la sentenza di ieri non ha vinto unesibizione identitaria fine a se stessa in cui viene sostituita lideologia di turno con i crocifissi.
*Presidente dei deputati Pdl
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