da Milano
«Ho incontrato il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro due volte e abbiamo casualmente parlato dellOpa di Unipol su Banca nazionale del Lavoro e dellesposto del Banco di Bilbao, senza però che ci fosse nessuna volontà da parte mia né di sapere né di riferire allex presidente di Unipol Giovanni Consorte, notizie riservate sullinchiesta». È questa, secondo alcune indiscrezioni, la linea difensiva che il presidente del tribunale di sorveglianza di Milano, Francesco Castellano, avrebbe sostenuto davanti al Csm. Due incontri con il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, allepoca titolare delle inchieste sulle vicende bancarie, durante i quali si è discusso della scalata alla Bnl, contesa dalla società assicurativa bolognese e dalla banca spagnola Bbva. Incontri decisivi, alla luce dei rapporti tra lo stesso Castellano e il manager bolognese dimessosi dai vertici della compagnia assicurativa controllata dalle coop rosse.
Lautodifesa del magistrato davanti alla prima commissione del Csm è durata due ore. Palazzo dei Marescialli ha aperto nei suoi confronti una procedura di trasferimento dufficio per incompatibilità ambientale e funzionale. Castellano è anche indagato dalla Procura di Perugia per rivelazione di segreto dufficio e millantato credito. Al giudice di sorveglianza i consiglieri del Csm contestano di aver tenuto con lex presidente di Unipol Giovanni Consorte rapporti caratterizzati da «anomali interessamenti e interventi su vicende giudiziarie», ma anche da «inopportune richieste di favori» allo stesso Consorte. I rapporti tra Castellano e Consorte sono emersi tramite alcune intercettazioni telefoniche tra i due durante il periodo caldo della scalata a Bnl e alla successiva inchiesta romana condotta dal pm Toro. Da cui le accuse di rivelazione di segreto istruttorio. Accuse che il giudice milanese, a quanto si apprende, avrebbe ancora una volta respinto davanti alla Commissione del Csm, rivendicando la sua innocenza e sostenendo di non essere responsabile di rivelazione di segreti dufficio, ma di aver parlato con lallora presidente di Unipol in quanto «erano amici».
Nellaudizione di ieri pomeriggio al Csm, il giudice milanese avrebbe confermato di essersi interessato per la sistemazione di un ragazzo. Una vicenda secondaria, che però non rivestirebbe importanza per i consiglieri dellorgano di autogoverno della magistratura. Ai quali più volte Castellano avrebbe comunque ripetuto di aver incontrato e parlato con Consorte, sempre agendo in «spirito di amicizia». Anche quando lallora presidente di Unipol gli chiese uninterpretazione delle nuove norme sullinsider trading.
Ma la difesa di Castellano, secondo quanto riferiscono da Palazzo dei Marescialli, non avrebbe convinto alcuni consiglieri della Commissione, secondo i quali anzi le accuse a suo carico uscirebbero «rafforzate» dallaudizione del giudice.
Soltanto lunedì prossimo, però, la prima commissione ne discuterà, decidendo probabilmente anche come proseguire listruttoria: sul tavolo, oltre alla trascrizione dellaudizione, cè anche la memoria difensiva - una decina di pagine, più alcuni allegati - che Castellano, assistito dal magistrato Pietro Dubolino, ha depositato ieri al Csm.
«Sì, ho parlato di Unipol col procuratore Toro»
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