"Sì, ho tolto il titolo alla Rossa e il volante a Trulli. E allora?"

Nostro inviato a San Pietroburgo

Il viaggio con Petrov è sul sedile passeggeri di un pulmino: «Ti preoccupa quando guida qualcun’altro, Vitalj?». «Nessun problema, così posso mettermi a dormire». Vitalj Petrov in realtà sarebbe lì in veste di testimonial scelto dalla Pirelli per testare le nuove gomme invernali Skorpion, così la distanza fino a Igora Park e il fatto che le porte sono chiuse non gli permette di evitare le domande. Anche perché Oksana, la sua manager, lo incita a rispondere, nonostante il suo sguardo torvo vaghi spesso fuori dal finestrino. E soprattutto perché Vitalj deve affrontare la fama di anti-italiano, ovvero di colui che ha sotratto a Trulli l’ultimo nostro sedile rimasto in F1, quello della Caterham (ex Lotus). Che ne dici, Vitalj? «That’s life...».

Però Trulli c’è rimasto male...

«La vita è difficile per tutti...».

Ok, però possibile che in F1 ci sia spazio per un russo ma non per gli italiani?

«Mah, io ho vissuto da voi 3 anni: ci sono buoni piloti giovani, ma si investe poco su di loro. Però non è solo una questione di soldi».

Cioè?

«Sono poco motivati. E poi non hanno il fisico».

Tu invece?

«Io ho cominciato con le Lada Cars e sono arrivato a vincere in Gp2. Sono partito tardi, nel 2005, ma arrivato presto».

Dicono che sei in F1 per merito degli sponsor.

Interviene Oksana: «Vitalj paga per correre: fino alla scorsa stagione il governo dava un contributo e avevamo anche lo sponsor. Adesso il papà ci mette circa 300mila euro per coprire le spese».

Dunque Vitalj, c’è chi crede in te.

«Guarda che anche Alonso ha qualcuno che lo supporta per correre. È il Banco Santander, lo sanno tutti».

A proposito: nel 2010 ad Alonso hai fatto perdere un mondiale tenendolo dietro per tutto un Gp.

«Non è colpa mia, è la Ferrari che sbagliò strategia. Parlare con lui? E perché mai? Si arrabbiò, ma con se stesso».

E a proposito di Ferrari: Montezemolo dice che manca competizione tecnologica...

«Non è vero».

... che i motori sono tutti uguali e vince solo l’aerodinamica.

«I motori non sono tutti uguali. Sennò i suoi non andrebbero più veloci del mio. È che quando non vinci diventa facile lamentarsi».

Soluzione?

«Non so, forse gli manca un pilota russo...».

Un’ultima domanda...

Riecco Oksana: «Scusa, ma si è addormentato...».

Già: così, all’improvviso. Chissà se gli capita anche quando guida lui...

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