Roberto Bonizzi
La Provincia apre alle richieste dei Comuni sul Parco agricolo Sud. La giunta Penati «prenderà in considerazione le richieste sulla modifica del perimetro dellarea protetta» ha assicurato lassessore allambiente Bruna Brembilla allassemblea dei sindaci.
Prima di tutto verranno apportate le modifiche «irrilevanti», come le definiscono i tecnici, cioè dovute a errori di materiali di tracciatura, su piccole porzioni di superficie inferiore a 3-4mila metri quadri. La procedura prevista è di sei mesi. Poi si passerà agli interventi «rilevanti»: porzioni significative di territorio appartenente al Parco (oltre i 4mila metri quadrati) che i Comuni chiedono di destinare a uso differente (abitativo, produttivo, interesse pubblico). «Ma solo - ha precisato lassessore - in cambio di una compensazione. La cessione allente di altri elementi di qualità». Molti dei 61 sindaci in assemblea hanno accolto con soddisfazione la svolta. E sono 27 quelli che hanno già chiesto di mettere mano ai confini.
La decisione viene salutata con favore anche dallopposizione a Palazzo Isimbardi. «A sinistra sta cadendo un tabù», commenta a caldo Bruno Dapei, capogruppo di Forza Italia in consiglio provinciale. «Si vede un movimento positivo - prosegue -. Il Parco attualmente ha dimensioni talmente rilevanti (47mila ettari) da risultare ingestibile. Bisogna concentrarsi sulla tutela delle aree di maggior pregio: in troppe aree si chiama parco, ma di fatto non lo è». Questo della modifica del perimetro è un processo lungo che solo ora sta arrivando a compimento. «Anche a causa dellopposizione di Verdi e Rifondazione - spiega Dapei -. Due partiti che si sono sempre opposti a cambiamenti di questo genere, ma evidentemente trovarsi a gestire problemi del genere li ha ricondotti a un atteggiamento più pragmatico».
Anche se, proprio alla vigilia dellassemblea dei sindaco del Parco agricolo Sud, il presidente regionale dei Verdi, Carlo Monguzzi, aveva richiesto di pensare «a un allargamento dei confini del Parco. Passando dagli attuali 47mila a 50mila ettari. Con questo obiettivo siamo certi che sarà possibile risolvere i problemi di alcuni singoli comuni». «Mi sembra che i Verdi vogliano mettere le mani avanti - dice il capogruppo di Forza Italia -. Fermo restando che lapprovazione finale delle modifiche spetta alla giunta regionale, che ha competenze ambientali specifiche, se a Penati mancheranno i voti dell'estrema sinistra per approvare la modifica dei confini siamo disponibili a ragionarci sopra».
E il centrodestra vuole portare la discussione nelle sedi istituzionali: «Parliamone in consiglio provinciale - propone Paolo Del Nero, consigliere di Fi e membro del direttivo del Parco -. Anche della nomina del direttore e dellincremento di organico. Ma forse Penati preferisce aspettare dopo le elezioni per le divisioni che ci sono nella sua maggioranza».
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