Paola Setti
Aspettavano da otto mesi di sentirla parlare, cè da credere che per i prossimi otto tenteranno di zittirla. Ieri Roberta Gasco dellUdeur ha preso la parola per la prima volta in consiglio regionale ed è stato subito caos. Il centrosinistra le ha votato contro mentre il centrodestra lha appoggiata. La Margherita si è spaccata. E adesso cè il senatore dellUdeur Egidio Pedrini che invita lunica esponente del partito in Regione a divorziare dal gruppo Gente della Liguria perché lassessore Giovanni Battista Pittaluga si è astenuto, anche se il suo capogruppo, Luigi Patrone, era cofirmatario con Gasco.
Si parlava della pillola RU 486. Lassemblea alla fine ha deciso, 20 voti a 16 con 3 astenuti, che potrà essere adottata negli ospedali senza ulteriori sperimentazioni. Riccio biondo-occhio celeste Gasco in verità non proponeva nulla di reazionario, solo di approfondire la questione prima di decidere nel merito, passando attraverso un tavolo di studio congiunto fra Regione ed esperti sullapplicazione della legge 194 sullaborto in Liguria.
Agli atti dellaula resteranno le prime parole di Gasco: «Laborto evoca realtà tragiche, dolorose, troppo spesso affrontate in solitudine, per cui bisogna innanzitutto riflettere, approfondire, comprendere, senza giudicare». Agli atti della politica resterà invece una di quelle tante fratture fra centro e sinistra. Ds, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi e Italia dei Valori infatti hanno presentato e approvato un ordine del giorno che invita la giunta a fare una corretta informazione sullapplicazione della legge 194 e sulle modalità di accesso al farmaco RU 486 «senza necessità di attivare procedure sperimentali». Anche Claudio Gustavino il capogruppo della Margherita lo ha firmato e votato, con il collega Michele Boffa.
La Margherita però si è spaccata. Il vicepresidente della giunta Massimiliano Costa, fra i più vicini alla Curia, non cera, «unassenza forse strategica certo imbarazzante» commenta Gasco. Giovanni Paladini ha votato il documento della Gasco. Lo stesso ha fatto Rosario Monteleone, che è anche segretario regionale, che si è pure alzato in piedi a sorpresa per dire le seguenti ferme parole: «Non avrei voluto intervenire ma la mia coscienza mi impone di farlo. Avevo sperato che prevalesse il buon senso, che non si desse una connotazione politica a un problema che politico non può essere, ma ora devo essere coerente con la mia coscienza». Poi, rivolto a Gustavino: «Caro Claudio, tu sai bene che non stiamo marcando una distanza politica ma di coscienza, e io credo sia sbagliato, così come nella sanità, curare con metodi sbagliati invece che prevenire». In verità, da primario di ginecologia dellIst, Gustavino aveva precisato di essere obiettore di coscienza, ma di considerare valida la somministrazione della RU 486 quale metodo meno invasivo, come da legge 194. Con la Gasco ha votato la minoranza, che si è vista respingere gli ordini del giorno di An e Udc.
Dopo è successo di tutto. Gasco ha scritto un comunicato fra il rammaricato e larrabbiato. Pedrini ha fatto fuoco e fiamme: «Il centrosinistra ha assunto una posizione di durezza istituzionale inammissibile: Roberta chiedeva un confronto, negarlo è inaccettabile politicamente». Pedrini ammette che, ecco, forse è lUdeur a disagio nel centrosinistra. Se la prende con la Margherita: «Ha unanima cattolica e una massimalista». Soprattutto invita Gasco a rompere il sodalizio fra Udeur e Gente della Liguria: «Loro hanno una visione egemonica delle istituzioni, noi liberale».
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