da Roma
La raccomandazione europea sui conti pubblici italiani è «equilibrata per quanto riguarda i numeri ed ampiamente condivisa; tutti sono daccordo e non mi aspetto una particolare discussione». Oggi, a Bruxelles, lEcofin darà il via libera alla raccomandazione per deficit eccessivo nei confronti dellItalia, e Domenico Siniscalco non prevede sorprese. Ieri, arrivando alla riunione dellEurogruppo (i ministri dei Paesi a moneta unica), Siniscalco ha confermato che sulle linee del provvedimento proposto dalla commissione europea - che chiede allItalia un rientro dallextra deficit entro la fine del 2007 - laccordo non è in discussione. «La proposta della Commissione sullItalia è corretta», conferma il ministro delle Finanze spagnolo Pedro Solbes. «Lavvio della procedura - precisa a sua volta il lussemburghese Jean-Claude Junker - non costituisce una sanzione nei confronti dellItalia». E aggiunge: «Il caso italiano dimostra la validità delle nuove regole del patto e voglio sottolineare che il governo di Roma e il ministro Siniscalco hanno avuto una atteggiamento esemplare».
Non si discuterà, a Bruxelles, di Dpef, che è «questione da discutere in Italia», dice Joaquin Almunia. Si parlerà invece, dice lo stesso Almunia, dellimpatto del caro-petrolio sulla crescita dellarea euro. La Commissione non aveva considerato, nelle proprie previsioni, leventualità di un greggio oltre i 60 dollari al barile; cosa che invece si è verificata e può significare una minor crescita di 0,2-0,3% punti percentuali. Si discuterà anche delle differenze fra i tassi di crescita nei diversi Paesi della zona euro. «La crescita italiana non è brillante - ammette Siniscalco - ma credo che ci siano le premesse per una reazione positiva».
Oggi, alla riunione dellEcofin, i 25 ministri delle Finanze parleranno anche delle possibili conseguenze economiche degli attentati di Londra. Siniscalco conferma che «si discuterà della risposta agli attentati anche sul fronte dei mercati e del contrasto al finanziamento del terrorismo».
LEcofin darà formalmente il via alla procedura nei confronti dellItalia e secondo quanto dichiarato da Almunia, con ogni probabilità, la Commissione Ue continuerà ad applicare la procedura per deficit eccessivo contro Francia e Germania.
LUe prevede che il disavanzo 2005 dei nostri conti pubblici raggiungerà a fine anno il 4,6% del pil con una crescita zero, mentre nel 2006 la crescita economica dovrebbe tornare all1,5%. In questo quadro, lItalia dovrà attuare due manovre da circa lo 0,8% del pil ciascuna per arrivare poco sotto il 3% alla fine del 2007. Se la crescita fosse inferiore alle stime, il nostro Paese potrebbe ottenere un anno aggiuntivo per rientrare nei limiti del patto di stabilità.
Sì alla raccomandazione Ue sui conti italiani
Accordo allEcofin in vista della riunione di oggi. Almunia lancia lallarme petrolio. Nel mirino i finanziamenti al terrorismo
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