Almeno per ora, neanche il Tar salva i milanesi dallEcopass. Ieri i giudici hanno respinto la richiesta di sospensione presentata il 22 ottobre dallOsservatorio di Milano. Un ricorso proposto dal direttore Massimo Todisco e accompagnato da altri 35 milanesi: dai sette parcheggiatori del centro, già sicuri che dopo il 2 gennaio i clienti caleranno almeno del 30 per cento, un hotel, privati cittadini che non intendono pagare per andare a fare la spesa e rientrare a casa, a commercianti, artigiani e studi professionali del centro, preoccupati che le loro attività saranno danneggiate a beneficio di quelle fuori dallarea off limits. A tutti loro, che sono assistiti dallavvocato Claudio Linzola, il Tar ha scritto che «a prescindere dalle rilevanti questioni in diritto, da affrontare nella sede del merito» (la sentenza sul ricorso non arriverà prima di marzo 2008), anche la domanda di sospensione presentata lo stesso giorno viene respinta», perchè non emerge nella richiesta «lallegazione di danni gravi ed irreparabili dallesecuzione del provvedimento impugnato». Considerato altresì che «eventuali danni economici connessi al pagamento del ticket (comunque comprovabili dopo lavvio) potranno trovare ristoro in caso di accoglimento del gravame».
Tradotto, secondo lavvocato Linzola, «non è assolutamente una sconfitta, anzi. È un avvertimento al Comune: ora i danni non sono calcolabili, perciò la richiesta non può essere accolta, ma la ripresenteremo il 2 gennaio. Dicendo che, a quel punto, eventuali danni economici potranno trovare ristoro fa presente al sindaco che se va avanti lamministrazione rischia di pagare cara la scelta. Anche perché, a quel punto, invitiamo a fare ricorso anche quei milanesi che abitano nella zona circostante alla Cerchia dei bastioni: il traffico aumenterà a dismisura, possono chiedere risarcimento per i disagi subiti sia come residenti che come titolari di attività commerciali». Lavvocato non ha dubbi: «Formalmente la nostra richiesta è respinta, sostanzialmente invece il Tar ha dato un segnale molto forte». E insiste: «È un provvedimento che serve solo a fare cassa, grava soprattutto sulle fasce deboli che non possono cambiare la vecchia auto con una ecologica. E non si facciano confronti con la congestion charge a Londra perché lì il groviglio di mezzi pubblici a disposizione non incentiva certo a usare lauto». Ma soprattutto, «il ticket, in vigore grava solo sui lavoratori: sarà in vigore dalle 7 alle 19, quando la gente va in ufficio, poi si può andare tranquilli e inquinando al cinema o al ristorante».
Dopo i primi 15 giorni di Ecopass, afferma Todisco, «basterà che commercianti e parcheggiatori del centro facciano un confronto con gli incassi dellanno prima, e il danno sarà presto quantificato. E se il Tar, come siamo certi, ci darà ragione, il Comune dovrà risarcire tutti». Invita «cittadini, commercianti e chiunque abbia pagato il ticket a segnalare lentità e consegnare allOsservatorio le ricevute e le prove dei danni patiti».
Per nulla preoccupato lassessore Edoardo Croci.
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