Un sabato di sogni e acrobazie con le star dei giochi di Pechino

La Cina è lontana e i ricordi di Pechino hanno lasciato spazio ai progetti. Oggi si ricomincia da Assago e dal Datchforum che, per il terzo anno, diventa ginnasio di eccezione per le star che dagli ultimi Giochi oltre muraglia, hanno soprattutto accumulato energia per andare avanti. Il Grand Prix, firmato per il secondo anno da Aia Aequilibrium Cup, organizzato da Studio Ghiretti col patrocinio della Regione, sarà il trampolino della nuova stagione. Molto è cambiato nei cuori e nelle convinzioni degli azzurri della ginnastica. Pechino 2008 non è stato d’oro per nessuno di loro e bruceranno per sempre quei piazzamenti appena sotto a un podio di taglia extra small quando, oltre alla bravura dei colleghi e alla propria esecuzione bisogna mettere in conto, come subdolo avversario, qualche trama di una giuria poco limpida.
Quarto alla sbarra Igor Cassina, dopo l’oro di 4 anni fa. Quarte le farfalle della ritmica, dopo l’argento di Atene 2004. Quarto Andrea Coppolino agli anelli, dopo anni di sudore ed un’esecuzione che meritava molto di più. Tre delusioni cocenti da cui ripartire oggi perché gli impegni nel 2009 sono molti. «Continuerò finché mi sosterranno fisico e motivazioni», ha detto Cassina: i suoi prossimi impegni sono la finale di Coppa del Mondo, il 14 dicembre a Madrid e gli Europei che si svolgeranno a Milano dal 30 marzo al 5 aprile 2009. Intanto il campione di Meda ricomincia dal Gran Prix dove riproporrà il suo salto, il Cassina 1, che lo consacrò ad Atene e che - in fondo - non lo ha tradito nemmeno a Pechino dove invece è stata la foga in un passaggio, provato mille volte, a farlo scivolare. Ma a 31 anni lui è ancora li, fra i migliori, con la sua ammirazione per Valentino Rossi, ad aspettare il grande amore, ingannando l’attesa perfezionando il Cassina 2. Con lui Angioletti, Busnari, Coppolino, Morandi e Pozzo, gli altri magnifici della Nazionale di Maurizio Allievi che progetta una palestra per fare di Meda davvero la capitale della ginnastica azzurra. Poco lontano, a Desio, anche il Centro federale di Ritmica ha riaperto i battenti: le «farfalle» hanno preso una bella batosta a Pechino. Perfino Gianfranco Petrucci, presidente del Coni, si è sbilanciato dicendo loro che mai nella vita aveva litigato per una donna come fece per tutte loro, dopo l’assurdo verdetto dei Giochi. Loro sorridono e già si allenano: i codici delle difficoltà sono cambiati e i prossimi esercizi prevedono Nastri e funi, «gli attrezzi più infidi perché lunghi e molli» e i cinque cerchi.

Archiviato l’esercizio sulle musiche de Il Gladiatore «la musica che per noi resta la più bella del mondo», ripetono in coro le ginnaste, la regia di Emanuela Maccarani ha già imbastito entrambi gli esercizi nuovi, anche se a dicembre qualcuna delle farfalle volerà via per iniziare una nuova vita, lasciando spazio alla seconda generazione di atlete: «Chi se ne andrà - spiegano - lo aveva già deciso a prescindere dal risultato di Pechino». Intanto al Galà di sabato sarà ancora tempo di sognare.

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