Dal sabotaggio allo spionaggio Ferrari-McLaren ora è un giallo

Dal sabotaggio allo spionaggio Ferrari-McLaren ora è un giallo

La Ferrari, la polverina sabotatrice, il tecnico sospettato e adesso anche l’incredibile coinvolgimento della McLaren per via di un trafugamento di informazioni tecniche. Un piatto sportivo e non solo a dir poco succulento. E gli ingredienti ci sono tutti: quattro piloti, due per ciascun team, in lotta per uno dei mondiali più combattuti della storia; e due squadre rivali da sempre. In più la vittoria delle Rosse la scorsa domenica in Francia, e il prossimo Gp, in programma questa settimana proprio in Inghilterra. Non bastasse la pista, la sfida è anche verbale con gli italiani che dicono agli inglesi «vi abbiamo restituito lo schiaffo preso in Canada e America», e i sudditi di Sua Maestà che ribattono «avete vinto solo per i nostri errori...».
Su tutto, ad insaporire questo piatto che avrebbe dovuto restare solo sportivo, il presunto sabotaggio avvenuto a Maranello alla fine di aprile, poco prima del Gp di Montecarlo. Una polverina sospetta trovata sul bocchettone per il rifornimento delle vetture pronte per il Principato e – da indiscrezioni – giudicata anche dai Ris di Parma in grado di provocare danni. Una vicenda, quest’ultima, che ha visto al centro dei sospetti e delle indagini (Maranello lo ha denunciato alla Procura di Modena) il tecnico inglese Nigel Stepney, per anni uomo chiave del box della Rossa ora in collisione con il team (quest’inverno ambiva a una posizione che non ha ottenuto). Il super meccanico inglese (dovrebbe rientrare a fine settimana da una lunga vacanza nelle Filippine), per mesi dato in procinto di lasciare la Rossa per accasarsi alla Honda, è stato ufficialmente licenziato proprio lunedì.
E ieri, l’ulteriore sorpresa targata stavolta McLaren che ha trasformato la vicenda in una vera spy story. Perché il team di Ron Dennis ha fatto sapere che un proprio tecnico di vertice è oggetto di un’indagine della magistratura avviata su richiesta della Ferrari per aver ricevuto del materiale (disegni o altro) da un dipendente della casa italiana. Periodo in questione? Fine aprile. Guarda caso proprio lo stesso oggetto dell’indagine sul presunto sabotaggio ad opera di Stepney. Non solo. Proprio ieri mattina si era saputo che la Ferrari aveva presentato un nuovo esposto contro Stepney, questa volta relativo ad un furto di informazioni tecniche. Poche ore dopo ecco l’annuncio della McLaren: «Abbiamo saputo che un nostro tecnico d’alto livello, subito sospeso e messo da noi sotto inchiesta, ha personalmente ricevuto materiale da un dipendente Ferrari... Condanniamo un simile comportamento e coopereremo in ogni indagine, non abbiamo nulla a che fare con questa vicenda». In serata circolerà anche il nome dell’ingegnere: è Mike Coughlan, chief designer, in pratica il papà delle monoposto inglesi.
La Ferrari, confermando la seconda denuncia a carico di Stepney, farà inoltre sapere di aver intrapreso un'azione legale in Inghilterra con la quale ha ottenuto un ordine di perquisizione proprio nei confronti del tecnico McLaren e che «tale azione ha avuto un esito positivo». Non solo. La Ferrari si riserva ora «di valutare tutte le implicazioni penali, civili ed eventualmente di altra natura secondo le norme applicabili». Sul piatto c’è infatti molto: il tecnico in questione è un uomo di punta e le informazioni rubate «rappresentano davvero una grave perdita, visto che si tratta di una grande quantità di materiale relativo alla macchina del 2007», sottolineano ancora da Maranello.

A questo punto i quesiti sono molti: da maggio a giugno la McLaren ha rimontato molto sulla Rossa e questo recupero può essere collegato al furto di dati? Vista l’importanza di Coughlan, il vertice del team inglese, patron Ron Dennis in testa, poteva non sapere? E Stepney, nel suo offrire materiale, ha interpellato solo la McLaren? La sensazione forte è che, comunque vada a finire questo mondiale, la parola sul risultato la metteranno anche i giudici. E stavolta il calcio non c'entra.

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