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La saga del Bounty? Ora rivive in mezzo al Pacifico

Quattro marinai sono partiti dall'isola di Tonga per ripetere l'impresa del comandante Bligh. La nuova spedizione è guidata da un australiano e ricrea le stesse condizioni di 220 anni fa

Coraggio, spirito di avventura, passione per il mare e per una storia leggendaria. Così, a distanza di oltre duecentoventi anni, rivive la saga del Bounty. Quattro marinai hanno infatti preso il largo in una scialuppa dalla remota isola di Tonga nel Pacifico, per ricreare l'epico viaggio di sopravvivenza di 7.040 km del comandante del veliero Bounty, William Bligh, che fu abbandonato in mare dopo il famoso ammutinamento nel 1789. Bligh, esperto uomo di mare, navigò con 18 marinai fedeli sulla lancia di 14 metri dalle vicinanze di Tonga fino a Timor in 48 giorni, sopravvivendo a condizioni di vita estreme, in parte catturando pesci e uccelli e in parte bevendo acqua piovana. L'ammutinamento e l'impresa, realizzata senza l'aiuto di mappe o di una bussola, sono stati raccontati nel corso dei secoli in romanzi, poemi e diversi film, interpretati da star di Hollywood come Clark Gable e Marlon Brando.
La nuova spedizione a bordo di una lancia aperta di soli 7 metri con due piccole vele è comandata dall'australiano Don McIntyre, il quale prevede di completare la traversata in sette settimane. Il piccolo equipaggio - ha spiegato McIntyre all'agenzia di stampa australiana Aap prima di salpare - vuole avvicinarsi il più possibile all'esperienza di Bligh e dei suoi, portando solo quello che loro avevano a bordo nel 1789: 67 chili di gallette e sette di carne essiccata, 106 litri d'acqua, sei bottiglie di vino e sei di rum. Il 28 aprile l'equipaggio prevede di raggiungere la località dell'ammutinamento per marcare il suo 221esimo anniversario, prima di procedere a ovest verso le Figi e Vanuatu, e poi a nord attraverso la Grande barriera corallina e per lo stretto di Torres fino a Timor ovest. L'equipaggio filmerà l'impresa per un documentario. Gli ammutinati del Bounty, guidati da Fletcher Christian, si insediarono nell'isoletta di Pitcairn, dove incendiarono la nave e l'affondarono perché non fosse ritrovata.

Circa 50 dei loro discendenti vivono ancora nell'isola, territorio britannico.

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