Roma

Sakamoto virtuoso e minimal

Sakamoto virtuoso e minimal

Due pianoforti per un recital di «piano solo». L’apparente contraddizione verrà risolta il prossimo 28 ottobre alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium dove (alle ore 21) è attesa l’esibizione di Ryuichi Sakamoto, il musicista giapponese in Italia in questi giorni per una breve tournée. Il suo concerto romano si inserisce nel calendario di appuntamenti del Romaeuropa Festival (in questo caso in collaborazione con «Santa Cecilia It’s Wonderful). «Folletto digitale del Sol Levante», Sakamoto è riuscito a dare un’impronta di ricerca nell’elettronica popolare fin dai suoi esordi con la Yellow Magic Orchestra, quando ha imposto una formazione nipponica nelle classifiche pop internazionali. Spaziando tra generi diversi si è sempre distinto per originalità e coraggio. Basta ricordare le colonne sonore dei film L’ultimo imperatore (con David Byrne) e Marry Christmas mr Lawrence (in coppia con David Sylvian, leader dei Japan). Sakamoto ha spaziato dalla bossa nova agli album elettronici di grande successo internazionale e può essere considerato l’unico tra i sacerdoti della nuova elettronica popolare a essere stato in contatto con John Cage, e sopratutto con la sua filosofia tanto da esserne profondamente influenzato sin dall’inizio dellacarriera.
Il concerto che presenta al Parco della Musica lo vedrà impegnato davanti agli 88 tasti del pianoforte gran coda da concerto, cui ne sarà affiancato un altro implementato con l’elettronica: i rapidi scambi tra i due strumenti, attraverso la tecnologia digitale, permetteranno in tempo reale il passaggio al secondo di intere linee musicali eseguite da Sakamoto sul primo pianoforte. Il programma che presenterà comprende sia arrangiamenti pianistici di alcuni suoi successi, sia materiale nuovo.

Si tratterà di brani provenienti dal suo ultimo album Out of noise, dove le atmosfere del minimalismo americano, con semplici cellule ritmiche che stratificandosi una sull’altra vanno a formare una tessitura che si srotola nel tempo come un tappeto sonoro, vengono arrotondate e distese dalla sensibilità orientale del musicista.

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