BresciaIl colonnello dei carabinieri, Riccardo Galletta, si passa una mano tra i capelli: «Non ho mai visto nulla del genere in trentanni di servizio», dice. Quello che lufficiale non ha mai visto e che lo fa rabbrividire è lo stupro che ha portato in galera quattro minorenni. Uno stupro brutale ai danni di una ragazzina di soli 14 anni, compiuto da coetanei conosciuti su Internet, ragazzini «senza senso di colpa», li descrive il procuratore dei minorenni di Brescia, Emilio Quaranta. Uno stupro con il manico di un badile.
Sul web si sono dati appuntamento per un aperitivo, si sono trasferiti a una festa in un rustico di Sabbio Chiese e lì il branco si è scatenato. A muoverlo, «pulsioni animalesche» «una violenza cieca e brutale» secondo le parole del gip. Lo stupro di gruppo è stato compiuto in Valsabbia nel Bresciano e risale alla notte tra il 7 e l8 dicembre; le manette sono scattate laltro ieri. In mezzo, il tormento di una ragazzina alle prese con il ricordo di attimi terrificanti e non sa che fare, incerta e impaurita; finché decide di raccontare tutto allo psicologo della scuola. In metà del rustico si balla, nellaltra metà sui divanetti si pomicia. Ovunque si beve, e molto. Sambuca e Anima nera. La festa lha organizzata, con il consenso dei genitori, un ragazzino del posto, che con quello che è successo non centra nulla.
Il branco costringe la ragazzina a bere e la spinge su un divano appartato. Lalcol fa perdere il controllo e la violenza esplode improvvisa e brutale. Alcol e «pulsioni animalesche». I quattro le mettono le mani addosso, la spogliano fino a lasciarla con il solo reggiseno, la palpeggiano. La spirale di violenza si allarga, fino allestremo: al manico del badile, che era lì per caricare di legna la stufa.
Sono le amiche a trovarla. Nel buio della stanza si fanno strada con la luce dei telefonini. Lei, la vittima, è seminuda sul divanetto, lattrezzo dello stupro ancora dove lha spinto la violenza dei suoi aguzzini. La rivestono e laccompagnano a casa. È in uno stato confusionale, ricorda poco. Il giorno dopo qualcosa di più, e si confida con un cugino. Che prova anche a fare qualche indagine, mentre lei il sabato dopo ha perfino il coraggio di tornare nella casa dellorrore, a unaltra festa: vuole capire, guardare e ricordare.
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