Sala, altro che cambiare "rotta". E registra un figlio di due mamme

Nonostante le inchieste e la bufera politica iscrive all'Anagrafe un "bebè arcobaleno". Slitta la nomina del nuovo assessore all'Urbanistica. Le deleghe alla sua vice Scavuzzo

Sala, altro che cambiare "rotta". E registra un figlio di due mamme
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All'indomani della bollente seduta del consiglio di lunedì, in cui ha presentato la sua autodifesa replicando alle accuse dei pm, ieri Beppe Sala ha battuto un colpo. Rivendicando la propria "indipendenza, un valore per tutti e dovrà continuare a essere così" rivolgendosi al Pd, come dirà nella sua uscita pubblica, ha "registrato, a due mesi dalla storica sentenza della Cassazione, all'anagrafe la nascita di bambine e bambini - ha scritto su Instagram postando una foto con una coppia di mamme e dei loro figli -. Con grande gioia delle loro mamme".

In tarda mattinata la prima uscita pubblica per il sindaco che ha inaugurato lo Smartcity Lab, un centro per l'innovazione realizzato in un'area del Comune rigenerata. Una scelta non casuale, così come sono scelte con cura le parole che Sala, visibilmente sollevato, usa: "Rigenerazione urbana", binomio quanto mai scottante in queste settimane. "Milano si è rigenerata in molti quartieri. Vorrei portare i critici a vedere ogni luogo di rigenerazione, con una foto di qualche anno fa e vedere cosa è diventato e chiedere loro se era meglio prima o adesso" polemizza. Poi rivendica il Modello Milano e quell'alleanza pubblico privato che è il motore stesso della città: "Una delle virtù di Milano è mettere assieme pubblico e privato e continua a essere vera. Non illudiamoci".

Attesissimo l'annuncio del nuovo volto dell'urbanistica, che non arriva: le deleghe vengono affidate in via assolutamente temporanea alla vicesindaco e sua fedelissima Anna Scavuzzo (Pd) in attesa di scegliere l'assessore giusto. Niente a che vedere con quelle 24/48 ore di tempo necessarie, annunciate lunedì, per il nuovo nome. Così se da un lato emerge con chiarezza come il "rapporto solido" con il Pd non preveda di fatto il "cambio di rotta" invocato dalla segretaria Elly Schlein, dall'altro nessuno voglia sedersi sulla poltrona dell'urbanistica, tanto meno i "tecnici" Elena Granata e Gabriele Pasqui, docenti del Politecnico, tanto da non escludere che la delega rimanga nelle mani di Scavuzzo fino a fine mandato.

"Un segnale opposto alla discontinuità" definisce la nomina il consigliere comunale di Europa Verde Carlo Monguzzi, in aperto dissenso con la sua maggioranza -. Come San Siro e tutto il resto. Scavuzzo non è competente di urbanistica. Sarà tutto come prima, probabilmente peggio di prima perché il sindaco farà tutto ancora più da solo". "Una nomina inopportuna che evidenzia quanto Sala sia in balia del Pd, al primo giorno del nuovo corso la sua indipendenza è stata azzerata" osserva il consigliere azzurro Alessandro De Chirico.

"Quella annunciata oggi dal Sindaco non è una scelta, ma l'ennesima vergogna di una Giunta incapace di governare. In un momento in cui Milano ha bisogno di una guida decisa sull'urbanistica, con oltre cento cantieri bloccati, il Sindaco sceglie di affidare le deleghe alla vice sindaca Scavuzzo come se fosse un compitino qualunque" sentenzia il capogruppo della Lega Alessandro Verri.

Non solo, quella che si vuol fare credere essere una maggioranza coesa - "mi pare che i dissensi interni possano portare a un rafforzamento della coesione della maggioranza" commenta il sindaco, verrà smascherato dal voto sulla vendita dello stadio di San Siro su cui, secondo il sindaco, il Consiglio comunale si dovrà esprimere entro la fine di settembre "se vogliamo rispettare, come mi pare doveroso, il vincolo posto dalla sovrintendenza". La data è il 10 novembre quando scatteranno i 70 anni del secondo anello e lo stadio sarà tutelato, quindi non si potrà abbattere. Proprio il voto su San Siro è al centro del patto tra il sindaco e il Pd, "un rapporto che rimarrà solido, se non ci sarà nessuna delle due parti che penserà di poter cambiare le regole di ingaggio che abbiamo sempre avuto" ha avvertito sala. "C'è bisogno di un sano confronto e di una riflessione.

Giustamente la delibera non è stata votata adesso e l'ho considerata una scelta molto saggia da parte del sindaco Sala" il commento del capogruppo in Regione Pierfrancesco Majorino che preannuncia un settembre di fuoco in aula.

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