Sala attacca La Russa: "Piste sì, non sotto casa". Ma sbaglia l'indirizzo...

Non nel mio giardino, "not in my backyard" è l'acronimo usato per descrivere chi si oppone a opere pubbliche o private se sono vicino al proprio territorio

Sala attacca La Russa: "Piste sì, non sotto casa". Ma sbaglia l'indirizzo...
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Nessun effetto "Nimby", il presidente del Senato Ignazio La Russa rimbalza l'accusa lanciata dal sindaco. Non nel mio giardino, "not in my backyard" è l'acronimo usato per descrivere chi si oppone a opere pubbliche o private se sono vicino al proprio territorio. Ieri Beppe Sala l'ha usato per descrivere l'avversione di La Russa alla ciclabile di corso Buenos Aires. Lunedì, durante un convegno sulla mobilità, il colonnello di FdI è tornato a criticare la pista e ha promesso che se il prossimo sindaco sarà di centrodestra verrà rimossa. Sala premette che sia il vicepremier Salvini che il presidente del Senato "parlano sempre da capopartito, sarà un tema serio" durante la campagna, e "dalla riflessione di La Russa viene fuori una cosa interessante che riflette le osservazioni dei cittadini: Sì, non sotto casa mi. E citava due alternative possibili nelle vie parallele", Benedetto Marcello o Morgagni, "ma dovremmo tagliare i posti auto Siamo da capo". La Russa ironizza: "Spiace constatare che Sala o non conosce la toponomastica di Milano oppure, e mi sembra strano, non sa dove abito. Sappia invece che il mio giardino è tutta Milano. Resta inevasa la mia sollecitazione a realizzare le piste senza punire gli automobilisti per motivi ideologici". Sala si schiera a favore di una extratassa sui ricchi che spostano la residenza in Italia mentre sul rimpasto, nonostante il pressing di Azione per un posto in giunta, ribadisce di preferire un tecnico perché "manca un anno e deve conoscere già la materia.

Vedrò i segretari di maggioranza la prossima settimana e ascolterò tutti, poi prenderemo una decisione, partendo dalla concretezza". Nessuna "battaglia di campanile" infine per strappare l'Atp Finals di tennis a Torino anche se "spetta soprattutto agli organizzatori decidere e il dialogo era già aperto".

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